Ambiente: Vito, via a piano regionale mobilità elettrica

Trieste, 28 dicembre – La Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Ambiente, Sara Vito, ha adottato il piano regionale della mobilità elettrica per il Friuli Venezia Giulia (Preme Fvg).

“Il Friuli Venezia Giulia si appresta a diventare una regione modello in tema di sostegno alla mobilità elettrica”, è stato il commento dell’assessore, che ha precisato quanto “il Piano intende promuovere lo sviluppo integrato di una rete di ricarica che supporti la circolazione di veicoli elettrici, in coerenza con quanto indicato dalla normativa internazionale e nazionale. Il progetto che la Regione vuole realizzare ha natura sia pianificatoria che operativa, dal momento che tutti gli interventi previsti e finanziati sono inquadrati all’interno del piano per la mobilità elettrica”.

L’iniziativa è coerente con il piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati a energia elettrica (Pnire), a cui il Friuli Venezia Giulia ha aderito con un proprio progetto che si articola su quattro interventi: la redazione del piano di Mobilità elettrica, documento approvato oggi dalla Giunta regionale, l’attività di progettazione propedeutica alle installazioni delle infrastrutture di ricarica, l’acquisto e installazione di infrastrutture di ricarica per veicoli alimentati ad energia elettrica e, infine, azioni di comunicazione e pubblicità a favore dei cittadini.

Le attività saranno finanziate con i fondi del ministero Infrastrutture e Trasporti, che ha messo a disposizione circa 540mila euro, e con fondi propri della Regione per pari importo, portando così ad oltre 1 milione di euro gli investimenti per l’avvio della rete delle mobilità elettrica.

La Regione è inoltre impegnata nella predisposizione del regolamento per la concessione di contributi per la rottamazione di veicoli inquinanti e l’acquisto di mezzi ibridi, elettrici o bifuel, al quale ha destinato nell’ultima legge di stabilità risorse per 1,4 milioni di euro.

L’obiettivo primario del piano è di incentivare la mobilità elettrica, strettamente legata alla realizzazione di un’efficiente infrastruttura che copra adeguatamente sia la ricarica ad accesso privato, sia quella ad accesso pubblico. Si prevede di giungere entro il 2020 all’abilitazione delle stazioni di ricarica, in modo che vi sia la possibilità per tutti gli utenti di effettuare facilmente la ricarica dei veicoli per gli utilizzi quotidiani, così come di percorrere, saltuariamente, distanze superiori rispetto all’autonomia del veicolo lungo i principali assi viari regionali. Tra il 2020 e il 2030 l’obiettivo è rendere disponibile, a fronte di una effettiva transizione all’elettrico di parte del parco mezzi in circolazione, un servizio di ricarica capillare e uniforme su tutto il territorio regionale.

La rete di ricarica dovrà integrarsi con la pianificazione del trasporto pubblico urbano, con l’effettivo fabbisogno delle diverse realtà territoriali, anche in base alla congestione del traffico veicolare privato e alla criticità dell’inquinamento atmosferico.

Pertanto sono considerati nodi primari della rete le quattro città di Trieste, Gorizia, Udine e Pordenone e le città minori aventi un notevole pendolarismo, sia per motivi legati al lavoro, all’istruzione e alla sanità sia per attrattività turistica. In quest’ultimo ambito sono individuate Aviano, Sacile, Casarsa della Delizia, Maniago, San Vito al Tagliamento e Spilimbergo nel Pordenonese; Codroipo, San Daniele del Friuli, Gemona, Tolmezzo, Pontebba, Tarvisio, Magnano in Riviera, Cividale del Friuli, Manzano, Palmanova, Latisana, Lignano Sabbiadoro, San Giorgio di Nogaro e Cervignano del Friuli in provincia di Udine; Ronchi dei Legionari, presso il polo intermodale, Cormons, Monfalcone e Grado nell’Isontino.

Nel 2015 i paesi che hanno avuto il più alto tasso di immatricolazioni di veicoli elettrici sono Norvegia (22,39%), Olanda (9,74%), Islanda (2,93%), Svezia (2,62%), Danimarca (2,29%), Svizzera (1,98%), Francia (1,19%), Regno Unito (1,07%) Austria (0,90%) e Cina (0,84%). L’Italia ha registrato un tasso di immatricolazione pari allo 0,01% ma nei prossimi anni è atteso un incremento della diffusione di veicoli elettrici anche nel nostro Paese.

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