Cine20 lo potete leggere tutti i giovedì ed è curata da Matteo “Weltall” Soi dalle pagine del blog weltallsworld.blogspot.com e dal blogger-seriale Kusa direttamente da lavitaenientaltro.wordpress.com. Una coppia inedita disposta a tutto pur di mettere la loro esperienza di cine-blogger e cinefili non professionisti per una rubrica alla portata di tutti, libera e accessibile, che spazia da brevi recensioni fino alle uscite home-video, senza dimenticare le doverose segnalazioni sui film in sala, il tutto corredato da un sistema di valutazione facile ed immediato. Detto questo, andiamo a cominciare..
Al cinema e non solo.
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WORLD WAR Z di Marc Foster
Scritto, riscritto, girato, rigirato, annunciato e rimandato, non si può certo dire che la produzione di World War Z non sia stata alquanto travagliata. Fortemente voluto da Brad Pitt e dalla sua Plan B, il soggetto iniziale del film è stato rimaneggiato parecchie volte fino ad allontanarsi sensibilmente dal libro omonimo di Max Brooks da cui è tratto, tanto da poterlo definire, più che un adattamento, uno sfruttamento dei diritti a scopo puramente commerciale. Il punto di vista corale del romanzo, che definiva attraverso punti di vista diversi un mondo radicalmente cambiato a livello socio politico a causa di un’ apocalisse zombie, è sostituito da un racconto Brad Pitt-centrico dove il suo personaggio, un ex agente delle Nazioni Unite, viene sballottato da un angolo all’ altro del globo per trovare le cause, ed una possibile cura, al morbo che sta trasformando le persone in feroci morti viventi. Una semplificazione assoluta che, unita ad una sceneggiatura “orizzontale” che procede a tappe ben definite, da il senso di un progetto concepito con intenti ben precisi: sugli zombi (lenti, che corrono o semplicemente infetti) il cinema ha già detto tutto ciò che poteva dire grazie a gente come Romero, Fulci, Lenzi, Boyle, Snyder, Fresnadillo ma mai si era tentato un radicale sdoganamento dal genere puntando al grande pubblico con un attore di richiamo, budget stratosferico ed un sensibile abbassamento della violenza. Il risultato è un giocattolone da multiplex che neanche ci prova ad impostare una riflessione di carattere politico o sociale, preferendo raccontare del più classico eroe americano che salva il mondo con l’ unico desiderio di riabbracciare la sua famiglia. E quando c’è da tirare fuori i muscoli lo si fa nella maniera più fracassona (anche se la regia di Marc Foster spesso è troppo confusionaria), basti pensare alla tesa prima parte, con lo scoppio dell’ epidemia e la fuga. Oppure a quella in Israele con i morti (realizzati digitalmente) che si accalcano frenetici in vere e proprie montagne umane. O, ancora, quella a bordo del volo di linea. Quelli elencati possono essere, a ragione, visti unicamente come dei difetti, un sintomatico impoverimento che affligge tutto il cinema per le masse in cui si spende molto e ciò che conta sono gli incassi. Ma possono rappresentare anche dei pregi dal momento che World War Z, fin dal trailer, si propone in maniera molto limpida e onesta come uno spettacolo di puro intrattenimento fine a se stesso. Rimane un po’ di rammarico invece per la mancanza di un finale adeguato al quale si preferisce uno cucito alla bene e meglio, molto positivo e consolatorio. Difficile chiudere un occhio quando, un po’ di pessimismo in più, avrebbe dato al film una spinta in chiusura che invece proprio gli manca.GRADIMENTO WELTALL 50%.
Brevemente in sala.
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CREW2CREW – A UN PASSO DAL SOGNO di Mark Bacci
Produzione italo-americana per l’ennesimo film sulla danza, la breakdance, l’Hip-Hop, stavolta virato in versione nostrana con aggiunta di malavita e sentimento che non guasta mai. Purtroppo finchè in tv spopoleranno i reality alla ricerca di talenti, in sala continueremo a trovarci di queste pellicole. Facciamola finita con entrambi, e ci togliamo il pensiero. ATTESA KUSA 0%Più che una ricerca di talenti, quella dei reality è diventata una pesca miracolosa in un mare di facce comuni e mediocrità. Thumbs down. ATTESA WELTALL 0%.
DINO E LA MACCHINA DEL TEMPO di Yoon-Suk Choi, John Kafka
Produzione coreana, bambini che viaggiano in una macchina del tempo a forma di uovo, ma di Mork non c’è traccia (battuta che capite solo se avete la mia età o poco più). Vietato ai maggiori di 5 anni. ATTESA KUSA 0%Ah! Io l’ho capita!!! E’ un bene?!? ATTESA WELTALL 0%. .
IL GRANDE ORSO di Esben Toft Jacobsen
Ai film d’animazione (questo è danese) però bisognerebbe porre un limite: ma andiamo, un orso con un bosco sulla schiena? Ma per piacere… ATTESA KUSA 0%Dimmi la verità Kusa: un po’ lo rimpiangi Peter Pan adesso, vero? ATTESA WELTALL 0%. .
ITALIAN MOVIES di Matteo Pellegrini
Ormai in Italia c’è un sottogenere della commedia, ovvero quella sulla nuova società multietnica italiana. Film che invitano alla solidarietà e all’aiuto reciproco, quindi che lasciano il tempo che trovano, ovvero come diceva il saggio Bergonzoni, “se è bello resta bello se piove resta piove”. No, a parte scherzi e cinismo, visto il regista esordiente a questo potremmo pure dare una possibilità, ma per coerenza con il voto dato a Malick più sotto non posso certo concedere nulla a questo. ATTESA KUSA 0%Che voto hai dato a Malick??? ATTESA WELTALL 0%.
QUESTI SONO I 40 di Judd Apatow
Spin-off di Molto Incinta, commedia del 2007 con protagonisti Katherine “Izzie” Heigl e Seth Rogen, film che ha contribuito non poco al successo delle cosiddette Apatow-comedy (che ha fornito lo spunto per una sit-com con Jenna “Dharma” Elfman, Incinta per caso, chiusa dopo una sola stagione), Questi sono i 40 segue le vicende di Debbie e Pete, ovvero la sorella e il cognato della protagonista della pellicola di cinque anni fa, alle prese con i problemi di una famiglia con figli nel bel mezzo della crisi economica. Trattandosi di una commedia i toni sono ovviamente tragicomici, e come da copione Apatow, oltre alla presenza fissa della moglie Leslie Mann, con l’aggiunta delle figliole Iris e Maude, si è circondato di attori feticcio come Paul Rudd e Jason Segel, arricchendo il cast con l’emergente Lena Dunham, autrice/attrice della discussa serie della HBO “Girls”, nonchè una certezza della commedia americana come Melissa McCarthy, e una bellezza come Megan Fox. Non sono un grande fan dello stile Apatow, dissacratorio e sboccato nella forma, ma in realtà piuttosto benpensante e tradizionalista nei contenuti, però visto il cast coinvolto potrebbe valere la pena di darci un occhiata ATTESA KUSA 65%Non potrei davvero trovarmi più d’ accordo con la sintesi del mio socio sulla commedia di Apatow in generale, la quale mi ha fregato più volte ed una di queste è stata proprio Molto Incinta. ATTESA WELTALL 40%.
THE EAST di Zal Batmanglij
Quando Sarah, agente di un servizio segreto privato, si infiltra in un collettivo anarchico che promuove una vita semplice libera dai grandi marchi delle multinazionali, non può certo immaginare di rimanere affascinata dal carismatico leader del gruppo, Benji. Perchè lei probabilmente non ha mai visto la serie televisiva True Blood, e quindi non ha mai visto il vampiro biondo Alexander “Eric” Skarsgard nudo!!! A parte gli scherzi, The East è uno dei titoli più interessanti della settimana, sia perchè nasce dal sodalizio tra Batmanglij e la bella Brit Marling, già insieme per Sound of My Voice, altra pellicola su una setta di estremisti, sia per la presenza appunto di Brit Marling, vista di recente in La Frode con Richard Gere e rivelatasi con Another Earth, film indipendente di fantascienza intimista, e per quella di Ellen Page che è una delle mie attrici preferite. Ovviamente è cinema indipendente, quindi lontano da ritmi e tempi del thiller classico hollywoodiano, quindi siete avvisati… ATTESA KUSA 70%Indipendente, Brit Marling, Ellen Page. Ha tutto quello che serve e anche di più. Ed un plauso speciale bisogna farlo soprattutto alla Page che continua a scegliere con attenzione i suoi progetti senza cedere alle lusinghe del cinema mainstream. ATTESA WELTALL 70%.
THE LONE RANGER di Gore Verbinski
Dopo la trilogia dei Pirati dei Caraibi e Rango, prosegue il sodalizio artistico tra Gore Verbinski e Johnny Depp, anche stavolta con un trucco pesantissimo che ne nasconde praticamente il volto, nel ruolo di Tonto, fedele compagno indiano del protagonista, Il Lone Ranger del titolo interpretato da Armie Hammer (reso famoso dal doppio ruolo in The Social Network). La speranza della Disney e del produttore Bruckheimer è ovviamente di trovare un altra gallina dalle uova d’oro come la trilogia del capitano Sparrow, e potrebbero anche riuscirci, visto che dal provino lo spettacolo sembra assicurato. Ma io sinceramente di vedere l’ennesima trasformazione di Depp mi sono un po’ stufato… ma non badate a me, voi andate e poi riferitemi… ATTESA KUSA 60%Gore Verbinski è uno che solo i più attenti se lo filano come merita. E’ uno che, quatto quatto, fa un remake più che decente di un classico horror giapponese, riporta con successo i pirati al cinema, da a Nicolas Cage il migliore ruolo che gli capita da anni (The Weather Man) e tira fuori dal cilindro un grandissimo film d’ animazione. Perciò questo The Lone Ranger potrebbe essere più che interessante. ATTESA WELTALL 70%.
TO THE WONDER di Terrence Malick
Ecco, arriviamo ad una nota dolente, perchè prima o poi sapevo che mi sarebbe capitato di dar consigli su un film di Malick e avrei dovuto rivelare che, dopo aver visto La sottile Linea Rossa, ne ho avuto abbastanza della “poetica” di questo regista altrimenti incensato da tutta la critica. Ma qui si parla di opinioni personali, alla faccia del giudizio obiettivo, perciò io dico la mia: evitatelo, risparmierete tempo e denaro. D’altronde con i registi visionari come questi il rischio è questo, o li si ama o li si odia: vi potrei parlare per ore del perchè amo 2001 e Kubrick, così come qualcun altro potrebbe far lo stesso con The Tree of Life e Malick. Questione di gusti, e come diceva sempre un mio amico, de gustibus non sputazzella est. Quindi se proprio volete emozionarvi con immagini ispirate e riflessioni sull’amore, la vita e tutto il resto, fatevi pure avanti. Io passo. ATTESA KUSA 0%Nel pieno rispetto dell’ opinione del buon Kusa (il fatto è che abitiamo lontani altrimenti ci saremmo accapigliati come lottatrici nel fango) io mi faccio avanti perchè adoro il cinema di Malick, così difficile ed ermetico eppure in grado di regalare impagabili soddisfazioni. ATTESA WELTALL 90%.
VIOLETA PARRA WENT TO HEAVEN di Andres Wood
Qua mi basta il titolo, davvero. ATTESA KUSA 0%Ahhhhhhhh! Qui mi sono incuriosito e sono andato a cercare aspettandomi chissà cosa. Invece è un semplice film biografico su di un’ artista cilena di cui, sinceramente e per ignoranza, non so nulla e poco mi importa. ATTESA WELTALL 0%.
Consigli per gli acquisti.
. Non esce niente che valga la pena citare qui. Ma ne avete da recuperare dalle passate settimane. . .