Cine20 lo potete leggere tutti i giovedì ed è curata da Matteo “Weltall” Soi dalle pagine del blog weltallsworld.blogspot.com e dal blogger-seriale Kusa direttamente da lavitaenientaltro.wordpress.com. Una coppia inedita disposta a tutto pur di mettere la loro esperienza di cine-blogger e cinefili non professionisti per una rubrica alla portata di tutti, libera e accessibile, che spazia da brevi recensioni fino alle uscite home-video, senza dimenticare le doverose segnalazioni sui film in sala, il tutto corredato da un sistema di valutazione facile ed immediato. Detto questo, andiamo a cominciare..
Al cinema e non solo.
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L’ UOMO CON I PUGNI DI FERRO di RZA
Rapper con il pallino per il cinema, RZA, leader dei Wu-Tang Clan, sono anni che cercava invano di portare in sala un suo progetto cinematografico. Ma fallimenti, delusioni e porte in faccia sbattute dai distributori, gli hanno permesso di stringere amicizia con personaggini del calibro di Eli Roth e Quentino Tarantino con i quali il nostro ha una certa infinità. Infatti, proprio come i due signori di poco sopra, anche RZA è un cinefilo compulsivo con una spiccata passione, maturata fin da piccolo, per i film di kung fu della storica casa di produzione Shaw Brothers, da qui il suo desiderio di fare un film ispirandosi ed omaggiando quel cinema con cui è cresciuto. Ed è proprio grazie a Eli Roth, che produce ed in parte scrive, ed il marchio di “qualità” Quentin Tarantino Presenta, che arriva nelle sale L’ Uomo con i Pugni di Ferro. La storia prende piede nella Cine feudale dove un uomo di colore, schiavo fuggito con una nave dal continente americano e naufragato in Asia, lavora come fabbro producendo armi letali per due clan rivali, i Leoni e i Lupi. Il suo desiderio di fuggire con una prostituta di cui si è innamorato, si infrange quando, un importante carico d’ oro, infiamma maggiormente la contesa tra i due clan e lui finisce per rimanerci coinvolto suo malgrado. Appare piuttosto evidente che, alla base di un progetto come L’ Uomo con i Pugni di Ferro c’è, non soltanto una sincera passione per un genere, ma anche una conoscenza davvero profonda di una cinematografia sicuramente di nicchia: sono elementi che emergono fin dall’ incipit, la cui immagini si alternano ai caratteristici titoli di testa. Ma anche da un’ attenta scelta del cast (sia tecnico che artistico) che, oltre ai nomi di richiamo (un Russel Crowe extra large, Lucy Liu ed il wrestler Dave Bautista), vanta tutta una serie di attori orientali di tutto rispetto. Spettacolare (le coreografie sono di Corey Yuen) e sanguinolento (pregevoli effetti visivi di Greg Nicotero) L’ Uomo con i Pugni di Ferro è un film che diverte, indubbiamente, ma che soccombe sotto il peso dell’ omaggio. Perchè oltre a quello c’è poco, sia nella storia, scritta allo stesso RZA e tenuta insieme a fatica, che nei personaggi, soprattutto il protagonista, quasi tutti poco accattivanti e privi di spessore. Funziona, poco, il gioco dei contrasti “occidente / oriente” soprattutto nella colonna sonora ma è davvero difficile trovare nel complesso un minimo di personalità. Certo, non tutti sono in grado di metabolizzare il cinema e rendere l’ omaggio riconoscibile, ma anche nuovo ed unico, come fa Tarantino, ma un qualcosa in più, vista l’ attesa, ce lo si aspettava.
GRADIMENTO WELTALL 50%
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EFFETTI COLLATERALI di Steven Soderbergh
Regista indecifrabile Steven Soderbergh, amato ed odiato forse in egual misura. Capace ci saltare di genere in genere, passare da produzioni praticamente indipendenti (Bubble) a vere e proprie macchine per soldi (i vari Ocean’s), dedicarsi al cinema impegnato socialmente (Erin Brokovich) e a remake “pesanti” al limite del suicidio artistico (il Solaris di Tarkovski). Neanche il suo tanto annunciato ritiro dalle scene sembra aver avvicinato le due parti nonostante ci si trovi quasi tutti concordi nel trovare gli ultimi lavori del regista tutt’ altro che banali anzi, piuttosto interessanti e ricchi di spunti. Si può identificare l’ inizio di questa fase con Contagion, film che con la sua ultima fatica, Effetti Collaterali, condivide la spina dorsale di pellicola di genere intrisa però di riflessioni e critiche piuttosto mirate. Ma dove in Contagion era il genere a veicolare il contenuto, in Effetti Collaterali avviene esattamente il contrario perchè fin da subito la storia di una giovane coppia, lui appena uscito di galera dopo aver scontato quattro anni per insider trading e lei pubblicitaria affetta da depressione, sembra voler puntare il dito contro la condotta delle case farmaceutiche, la loro disumanizzazione che ha portato la cura a diventare esperimento ed il malato una mera cavia da laboratorio. Ma dalla seconda metà in poi il film svela i suoi intenti mostrandosi come un efficace thriller a sfondo medico costruito su di un inaspettato twist narrativo il cui svelamento graduale coinvolge e convince, almeno fino a quando l’ azzeccato stillicidio di dettagli non sfora nella necessità di dire troppo e al momento sbagliato. Si tratta effettivamente di un piccolo neo che arriva però in un momento chiave e fa stridere un meccanismo perfettamente funzionante, al quale contribuisce un cast di nomi importanti sui quali spicca sicuramente una Rooney Mara che dimostra di sapersela cavare anche in un ruolo certamente meno vincolante e iconico come quello di Lisbeth Salander in Uomini che Odiano le Donne di Fincher. Un risultato positivo insomma, che si spera convinca Soderbergh a riconsiderare la sua decisione in virtù anche di una ritrovata ispirazione.
GRADIMENTO WELTALL 70%
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Brevemente in sala (a cura di Kusa).
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A LADY IN PARIS di Iilmar Raag
Un film francese con titolo inglese, come al solito pura invenzione degli ineffabili titolisti italiani. La storia di un’anziana signora, interpretata da un monumento vivente del cinema francese come Jeanne Moreau, classe 1928, divisa tra il rapporto con Anna, donna del suo paese d’origine (l’Estonia, come da titolo originale) immigrata per prendersi cura di lei, e quello con Stephane, suo amante più giovane di lei, presi rispettivamente a simbolo dell’accettazione della vecchiaia e della morte incombente e del desiderio di rimanere ancora aggrappati alla vita. Non sto nella pelle.
ATTESA KUSA 0%
Prima o poi dovremo fermarci e riconsiderare un po’ tutto il cinema francese che arriva in Italia, almeno per evitare un incidente diplomatico. Però magari lo facciamo un’ altra volta.
ATTESA WELTALL 0%
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AMERIQUA di Marco Bellone
Una commedia italiana con protagonista Bob Kennedy III, nipote di Bob Kennedy: sì, proprio quello ucciso nel ’68. Roba che a raccontarla non ci si crede. Per il resto rimane sempre una commedia italiana, che volete sapere di più?
ATTESA KUSA 0%
Quello che invece non dovremo mai fare è accettare con rassegnazione che arrivino in sala prodotti come questo, di qualità (per lo mano da quello che si percepisce dall’ orrido trailer) talmente infima da essere inferiore anche a certi film tv che passano nelle reti nazionali. Non si capisce poi come si sia riusciti a coinvolgere anche attori americani (soldi?) tra i quali un Alec Baldwin che qui tocca il fondo con il suo grasso sedere.
ATTESA WELTALL 0,00000000000%
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IL GRANDE GATSBY 3D di Baz Luhrmann
Pirotecnico e rutilante adattamento del celebre romanzo di Francis Scott Fitzgerald, com’è nello stile del regista di Moulin Rouge e Romeo + Giiulietta, che ritrova come protagonista un Di Caprio alla perenne ricerca di un Oscar, a cui si affiancano una luminosa Carey Mulligan nel ruolo di Daisy, irraggiungibile sogno d’amore del protagonista, e Tobey Maguire in quello dell’amico e confidente Nick. Con costumi glamour e scenografie curatissime e una colonna sonora moderna e già di culto, che annovera tra gli altri Jay Z, Lana del Rey e Florence and The Machine , la nuova pellicola di Luhrmann è sicuramente, nel bene o nel male, uno degli eventi della stagione cinematografica in corso.
ATTESA KUSA 75%
Indubbiamente il film più interessante in una settimana che definire fiacca è quasi fargli un complimento. Non sono un estimatore di Luhrmann ma, da quello che si è visto fino ad ora, questo adattamento potrebbe essere nelle sue corde.
ATTESA WELTALL 65%
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POST TENEBRAS LUX di Carlos Reygadas
Film messicano sperimentale e d’avanguardia da un regista abituato alle controversie. Passo.
ATTESA KUSA E WELTALL 0%
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Consigli per gli acquisti.
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DJANGO UNCHAINED (DVD e BD già disponibili dal 15/05/13)
Il ritorno di Tarantino è sempre un evento per quanto i suoi lavori abbiano creato una distanza forse incolmabile tra i suoi estasiati estimatori e chi invece lo detesta ferocemente. Chi vi scrive considera Django Unchained uno dei film dell’ anno (forse IL film dell’ anno?) e quindi con grande piacere che si presentano le due edizioni home video proposte da Sony. Online erano disponibili alcune versioni alternative (la più succulenta, quella di Amazon contenente anche fumetto e colonna sonora) ma qui in Italia ci accontentiamo di DVD e Bluray dai contenuti extra praticamente identici ma dove l’ alta definizione, sia video che audio, potrebbe fare la differenza in una scelta di acquisto. Film da avere comunque.
* DVD * VIDEO: 2.40:1 anamorfico – AUDIO: Ita / Ing Dolby Digital 5.1 – SOTT: Ita / Ing – EXTRA: Un ricordo di J. Michael Riva, La scenografia di Django, 20 anni di cinema, La collezione Blu-ray Tarantino XX, La colonna sonora – Promo trailer – REGIONE: 2
ACQUISTO: CONSIGLIATO
* BLURAY * VIDEO: 2.40:1 anamorfico 1080p – AUDIO: Ita / Ing DTS HD 5.1 – SOTT: Ita / Ing – EXTRA: In ricordo di J. Michael Riva – La scenografia di Django Unchained, I costumi di Sharen Davis, Reinventare lo ‘spaghetti western’ – I cavalli e gli stunt, 20 anni di cinema – La collezione Blu-ray™ Tarantino XX, La colonna sonora – Promo trailer – ZONA: B
ACQUISTO: CONSIGLIATO
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