CINE20: SPECIALE FAR EAST FILM FESTIVAL 15

CINE20: SPECIALE FAR EAST FILM FESTIVAL 15

SPECIALE

LocandinaFeff15

a cura di WELTALL

(tutte le foto del festival le trovate qui)

. Anche quest’ anno metà della redazione di CINE20 era a Udine per seguire, con insaziabile fame cinefila, il Far East Film Festival. E come l’ anno passato la vostra rubrica di cinema preferita si prende il gravoso compito di assegnare i suoi premi ai film più meritevoli e non. .

PREMIO
“PALLE BLU”

How To Use Guys With Secret TipsHOW TO USE GUYS WITH SECRET TIPS di Lee Won-suk

Perchè il cinema sud coreano si dimostra ancora una volta il più solido qualsiasi genere tratti, ma la commedia romantica del giovane esordiente Lee Won-suk è un caso a parte, una scheggia impazzita sfuggita al controllo dei suoi produttori. A dispetto dello scarso successo nel suo Paese, How To Use Men With Secret Tips è stato accolto in maniera trionfale in quel di Udine dove si è aggiudicato anche il premio del pubblico. Menzione d’ onore per il regista che si è fatto amare senza riserve per il suo look e per la sua frase preferita “I’m drunk!” .

PREMIO
“DAFUQ?”

Its Me Its MeIT’S ME, IT’S ME di Miki Satoshi
MARUYAMA, THE MIDDLE SCHOOLER di Kankuro Kudo

Ex aequo per due commedie Made in Japan che hanno fatto del visionario e del surreale il loro marchio di fabbrica. Da una parte abbiamo un ritrovato Miki Satoshi che non si sposta di una virgola dal suo stile in bilico tra la commedia e la follia più pura, senza compromessi e perciò anche indigesto per un pubblico particolarmente impermeabile. Se invece riuscite a farvi conquistare, potrete godervi Maruyama The Middle Schoolerla divertente ed inquietante storia di Hitoshi, giovane commesso insoddisfatto che finisce vittima di una peculiare crisi d’ identità. Ottima la prova attoriale del pop idol Kazuya Kamenashi che qui interpreta una trentina di ruoli diversi. Il regista Kankuro Kudo invece racconta l’ adolescenza del quattordicenne Maruyama e del suo desiderio di praticarsi una fellatio da solo. La fantasia è il tema portante della pellicola, la via di fuga dalla monotonia della vita di tutti i giorni. Ultra citazionista, Kankuro Kudo preme sull’ acceleratore nella seconda parte del film rendendo il reale ed il fantastico indistinguibili l’ uno dall’ altro. .

PREMIO
“CARO LEADER”

Comrade Kim Goes FlyingCOMRADE KIM GOES FLYING
di Kim Gwang Hun, Nicholas Bonner, Anja Daelemans

Perchè è stato uno degli eventi principali del festival, certamente uno dei più emozionanti per quanto un po’ tutti fossero consapevoli di cosa aspettarsi da una pellicola proveniente dalla Nord Corea: tutti ridono, tutti sono felici sia in miniera che in cantiere e la giovane Kim realizza il suo sogno personale di diventare una trapezista che diventa automaticamente un successo per la collettività. Grande commozione quando l’ attrice protagonista Han Jong Sim è salita sul palco. .

PREMIO
“CI SON CASCATO UN’ ALTRA VOLTA!”

See You Tomorrow EveryoneSEE YOU TOMORROW, EVERYONE di Yoshihiro Nakamura

E’ un premio rivolto a me stesso piuttosto che all’ ultima fatica di Nakamura visto che, dopo essere rimasto scottato con i suoi precedenti film, Fish Story e Golden Slumber, mi son lasciato convincere a vedere questo See You Tomorrow Everyone uscendo dalla sala a dir poco spazientito. Un film che parte bene ma che non arriva da nessuna parte perchè, piuttosto che tirare le somme alle riflessioni messe in piedi all’inizio, Nakamura allunga il brodo con almeno quarantacinque minuti di stonato e gratuito buonismo. Troppo cattivo? Forse si, anche perchè il film (è il regista) ha i suoi sostenitori. Problema mio. .

PREMIO
“BIOPIC DI MENARE”

Ip Man The Final FightIP MAN – THE LAST FIGHT di Herman Yau

Perchè Ip Man è un grandissimo personaggio, una figura storica di tale peso che il cinema non può non rendergli omaggio. Anche se non baciato dal talento di Wong Kar Wai, Herman Yau prende le distanze dall’approccio nazionalista di Wilson Ip e confezione un bel biopic davvero solido che bilancia il racconto di episodi della vita del Maestro, che vanno dal suo trasferimento a Hong Kong fino alla sua morte, alle sequenze di combattimento che tutti, nessuno escluso, si aspettavano da questo film. Ad interpretare Ip Man c’è Anthony Wong, un signor attore che nulla ha da invidiare a Donnie Yen e Tony Leung. .

PREMIO
“PENSIONAMENTO ANTICIPATO”

The ComplexTHE COMPLEX di Hideo Nakata

Perché ogni buon regista dovrebbe sapere quando è il momento di smetterla, soprattutto chi, come Nakata, sta cercando di rianimare un cadavere in avanzato stato di decomposizione. A meno che non lo si reinventi da zero, il J-horror ha fatto il suo tempo e non si può continuare a rimanere aggrappati a film come The Ring o Dark Water. The Complex non è un film che guarda al futuro ma, anzi, guarda in terra in segno di vergogna. Le idee hanno disertato e la paura ha ceduto il posto all’ amarezza e al ridicolo. .

PREMIO
“NUOVO MONDO VECCHI GANGSTER”

New WorldNEW WORLD di Park Hoon-jung

Uno di quei film che mentre lo guardi dici “mamma mia!”. Una lotta per il potere tra malavita e polizia che non fa sconti a nessuno e a rimetterci sono spesso e volentieri le pedine pilotate da una fazione o dall’ altra. Un film di personaggi e di dialoghi, solidissimo, poi arriva la sequenza dello scontro nel garage sotterraneo, che prosegue a coltellate in un ascensore, e ti ritrovi a bocca aperta a stringere fortissimo i braccioli della poltroncina. Se ne son visti tanti film così ma si finisce travolti ugualmente dalla sua potenza. .

PREMIO
“DANZA CHE TI PASSA”

The Way We DanceTHE WAY WE DANCE di Adam Wong

Se qualcuno mi avesse detto “vai a vedere un film sulla danza” probabilmente gli avrei sputato in faccia. Ora che l’ ho visto e non mi è neanche dispiaciuto, in teoria, mi dovrei sputare in faccia da solo. Il fatto è che pur nella sua elementare semplicità (gara di ballo alla quale prepararsi, triangolo amoroso ecc. ecc.) The Way We Dance è divertente, bilanciato e anche ricco di coreografie niente male. Tra l’altro Adam Wong aveva già diretto una simpaticissima commedia romantica dal titolo Magic Boy, presentata al Far East Film Festival 10. .

PREMIO
“DISCESA ALL’ INFERNO”

MariposaMARIPOSA IN THE CAGE OF THE NIGHT di Richard Somes

La programmazione del FEFF è spesso ingannevole perchè i titoli di richiamo, quelli proiettati alle 20 o alle 22, rappresentano anche delle belle fregature. Poi ci sono quelle sorprese inaspettate, quelle perle nascoste agli orari più impensabili come questo Mariposa, film filippino che, con incedere quasi “lynchiano”, fa precipitare la sua protagonista in un incubo che prende vita nelle parti più oscure e dimenticate della città di Manila. Un po’ di consapevolezza in più in sede di regia e montaggio e ci saremo trovati di fronte ad un filmone a tutto tondo. .

PREMIO
“CERCO CASA DISPERATAMENTE”

The Winter of The Year Was WarmTHE WINTER OF THE YEAR WAS WARM di David Cho

Perchè di commedie romantiche quest’ anno se ne son viste tante ma nessuna come quella diretta da David Cho, minimale nella forma e comunque in grado di raccontare, senza eccessi melensi e luoghi comuni, un uomo ed una donna che desiderano solo allontanarsi dalle loro realtà quotidiane e per questo decidono di scambiarsi gli appartamenti, imparando a conoscersi proprio vivendo l’ uno negli spazi dell’ altra.  Bello e delicato. . .

MENZIONI SPECIALI

 

COLD WAR di Sunny Luk, Longman Leung

Poliziesco di Hong Kong, nel bene e nel male. Ma soprattutto bene. Auto tagliate in due e fuochi d’ artificio che fanno a pezzi le persone. .

THE BERLIN FILE di Ryu Seung-wan

Thriller spionistico solidissimo dove Nord e Sud Corea se le danno di santa ragione ma poi si stringono la mano. .

THE GANGSTER di Kongkiat Komsiri

Non ci siamo. Il cinema thailandese non è fatto di armi ma di corpi: gomiti e ginocchia sulla faccia di altra gente. .

WILL YOU STILL LOVE ME TOMORROW? di Arvin Chen

Altra commedia romantica, ma questa volta made in Taiwan ed incentrata sulle conseguenze di amare mentendo a se stessi. Dolce e surreale. .

THE GUILLOTINES di Way-keung Lau

Un film che promette molto ma poi ti mostra il dito medio. Armi che decapitano tenute in esposizione e tutti piangono come se volessero uccidere l’ avversario affogandolo. .(tutte le foto del festival le trovate qui)