Far East Film 14
non darà spazio soltanto all’Asia contemporanea ma anche al suo passato, studiando attraverso 10 titoli invisibili in Occidente uno dei periodi più scuri (ma, culturalmente, più fertili) della storia della Corea del Sud: gli anni ‘70. The Darkest Decade: Korean Filmmakers in the 1970s, questo il titolo della preziosa retrospettiva firmata da Darcy Paquet e in programma da oggi, racconterà come a dispetto dell’ambiente politicamente e socialmente repressivo, durissimo, caratterizzato da una feroce censura, alcuni registi abbiano scelto, con grandi risultati, di rimanere attivi per tutto il decennio, producendo così alcune delle opere più memorabili della storia del cinema nazionale.
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The Darkest Decade sarà una celebrazione dei loro successi (come i due film di stamattina, Pollen e Iodo): l’opportunità di testimoniare, per la prima volta fuori dai confini sudcoreani, la storia delle loro lotte e delle loro carriere tutt’altro che in discesa (Lee Jang-ho fu arrestato nel 1975 per uso di marijuana e riuscì a girare un nuovo film solo dopo l’assassinio del Presidente Park Chung-hee, Shin Sang-ok si vide revocata la licenza a girare e fu successivamente rapito e deportato in Corea del Nord).
Oltre a firmare la retrospettiva, Darcy Paquet firma anche il volume Il decennio oscuro – I registi coreani negli anni Settanta (edito dal FEFF e in vendita al bookshop del Festival): una preziosa pubblicazione che, attraverso interviste, saggi, profili dei registi, intende situare i capolavori nascosti nel loro esatto contesto storico e – perché no? – stimolare i lettori alla ricerca di altre gemme sepolte nelladarkest decade. E anche questo è Far East Film!
Teatro Nuovo
Ore 9.00 POLLEN
di Ha Kil-chong
Corea del Sud 1972
Retrospettiva The Darkest Decade
Paragonato spesso a Teorema di Pasolini, per la simile rappresentazione di una famiglia in cui le tensioni e i desideri repressi vengono scatenati da un visitatore esterno, Pollen va invece letto come un tentativo di rappresentare il volto laido e autentico del dispotismo e di gettare uno sguardo candido al nostro io interiore.
Ore 10.35
IODO di KIM Ki-young
Corea del Sud 1977
Retrospettiva The Darkest Decade
Mentre il governo militare promuoveva una campagna a oltranza per la modernizzazione, quel genio contorto del cinema che era KIM Ki-young girava Iodo: un film sconcertante che elimina tutti gli strati della società moderna per esporre l’esperienza umana nei suoi aspetti più primitivi.
Ore 14.15
KENTUT di Aria Kusumadewa
Indonesia 2011
Ferita in un attentato, una politica alla vigilia del ballottaggio viene ricoverata:
i medici dicono che si salverà solo se non riuscirà ad emettere un peto! Nell’attesa, l’ospedale si riempie di religiosi, santoni, politici. Il regista Kusumadewa declina il suo sguardo caustico su società, politica e religione con una commedia acida e surreale.
Ore 16.00
THE GREAT MAGICIAN di Derek Yee
Hong Kong 2012
Appena arrivato in città, un grande illusionista attira subito l’attenzione del locale signore della guerra. In realtà il mago è in missione segreta per liberare Liu Yin sua ex fidanzata e ora concubina del militare. Una commedia che stupisce con una trama ricca di… trucchi di prestigio.
Ore 18.15
Corea del Sud e Taiwan – Incontro sulla musica nei filmcoordinato da Stephen Cremin e Darcy Paquet. Sotto la lente, in compagnia dei tre registi, la splendida commedia Sunny(presente anche la produttrice) e i divertentissimi Dangerously Excited e You Are The Apple Of My Eye.
Ore 20.00
SONG OF SILENCE di Chen Zhuo
Cina 2012
Jing, un’adolescente sordomuta, abita in un villaggio di pescatori con il nonno e lo zio. Suo padre non la ama ma la porterà a vivere con sé quando la sua compagna rimane incinta. Il rapporto tra due donne così diverse si trasformerà da ostilità a solidarietà. Lo stile del regista Chen Zhuo rende delicato un melodramma intenso e turbante.
Ore 22.10
SUKIYAKI di MAEDA Tetsu
Giappone 2011
Quello di Capodanno, in carcere, è l’unico pasto decente. Prima del grande giorno i carcerati si raccontano i pasti più memorabili della loro vita e chi racconta la storia più bella può rubacchiare dai piatti altrui. Così un apprendista yakuza, un ladro, un gigolo e un ex lottatore di sumo, attraverso i racconti, riflettono sulle relazioni più importanti della loro vita.
Ore 00.10
MY OWN SWORDSMAN di SHANG Jing
Cina 2011
Durante la dinastia Ming, intorno alla locanda Tongfu si incrociano vari personaggi: la proprietaria e il marito aspirante maestro spadaccino, una giovane esperta di arti marziali incinta, un funzionario imperiale corrotto e un assassino professionista. Il regista Shang Jing utilizza l’ambientazione storica, le arti marziali e la comicità demenziale per costruire una satira della Cina contemporanea.