Il cinema di Dante Lam devia in un territorio oscuro in That Demon Within, un complesso thriller psicologico che arriva sulla scia dell’esaltante successo di Unbeatable dello scorso anno. Daniel Wu è il protagonista nei panni di Dave Wong, un poliziotto che all’inizio vediamo assegnato al pronto soccorso di un ospedale. Una notte, a seguito di una fatale sparatoria con la polizia, Hon (Nick Cheung), alias il Re Demone, capo di una banda di ladri di diamanti, si precipita in ospedale per farsi medicare le gravi ferite. È necessaria una trasfusione di sangue immediata e Wong offre prontamente il suo aiuto. Ma, mentre gli viene tolto il sangue per salvare la vita dell’altro uomo, Wong guarda Hon e scorge un volto familiare.
L’episodio scatena in Wong il ricordo di paure nascoste e di scene cupe del suo passato. Ben presto viene fuori che Wong è stato giudicato dalle forze di polizia come una persona problematica, un solitario che a causa dei suoi “disturbi di personalità” non ha ottenuto una promozione. Quando Hon sfugge alla vigilanza della polizia in ospedale e viene messa in atto una seconda, sanguinosa rapina a una gioielleria, Wong si assenta dal lavoro e si trasforma in un giustiziere per intrappolare Hon e la sua banda.
Dopo The Beast Stalker, uscito in sala nel 2008, i protagonisti dolenti e segnati sono una presenza costante nei film di Dante Lam. That Demon Within non è da meno e arriva fino all’estremo, con lo stato mentale di Wong che si manifesta in un contesto di traffici criminali e inseguimenti della polizia. Gli autori inseriscono costantemente nel film scene molto dure legate al passato di Wong e i suoi tormenti sono messi ulteriormente in rilievo da un’estenuante seduta di ipnosi. Immagini roventi e distorte contribuiscono a inasprire la tensione drammatica, ma gli autori non sembrano avvertire l’urgenza di delineare un quadro chiaro di quello che sta succedendo.
L’azione in That Demon Within, coreografata da Philip Kwok e Ku Huen-Chiu, ha altrettanta potenza. Le rapine dei ladri di diamanti, in pieno giorno, diventano sparatorie raccapriccianti in cui vengono abbattuti poliziotti e passanti, mentre anche le schermaglie minori hanno picchi estremamente violenti. Il culmine esplode con sequenze in CGI di automobili rovesciate e un distributore di benzina che salta in aria. Il film di Lam, uscito in sala dopo Firestorm e As the Light Goes Out, fa la sua parte per mantenere alto il livello degli eccessi del cinema d’azione di Hong Kong.
Per fortuna Lam consente a qualche sporadico tocco comico di bilanciare i tratti più duri del film, come quando Wong mette l’uno contro l’altro i componenti della buffa banda di ladri. Anche la scelta intelligente di Lam di ambientare le scene principali lontano dagli appariscenti grattacieli del Central Business District contribuisce a creare un certo straniamento; la storia si svolge in gran parte in quartieri meno investiti dallo sviluppo urbano moderno e, per quanto riguarda i punti di incontro dei ladri, persino in una camera mortuaria e al cimitero.
Molti spettatori saranno attratti da That Demon Within semplicemente per ritrovare la coppia formata da Lam e Nick Cheung, che lo scorso anno con Unbeatable erano schizzati in testa alla classifica di Hong Kong per i film locali. Cheung si ritaglia una personalità interessante sullo schermo nei panni di Hon, ma dopo le potenti sequenze d’azione iniziali il suo personaggio si sposta sullo sfondo e lascia Daniel Wu al centro dell’attenzione. Man mano che gli accenni all’entità dei problemi di Wong si fanno più intensi, Wu adotta uno sguardo tormentato, ossessionato e insonne e – con pochissimi momenti leggeri nel mondo del suo personaggio – ha un ruolo essenziale nel rendere ancora più intense le sensazioni di That Demon Within.
Tim Youngs
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