Illegio esempio di coraggio e visione del futuro

“Coraggio è il titolo della nuova mostra di Illegio ed è anche il titolo dell’avventura che è iniziata 20 anni fa, nata dalla volontà e dall’intuizione di don Alessio Geretti e dei suoi collaboratori, che hanno realizzato a Illegio una storia di successo. La Regione esprime gratitudine a don Alessio e monsignor Angelo Zanello, che hanno trovato la ricetta giusta per trasformare con tenacia e passione la piccola Illegio in un riferimento internazionale, talmente conosciuta lontano dai confini friulani che persino Papa Francesco l’ha definita un miracolo”.
Lo ha detto l’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli che ha preso parte oggi a Illegio all’inaugurazione della mostra “Coraggio” promossa dal Comitato di San Floriano nella piccola frazione del capoluogo carnico.
Al taglio del nastro hanno preso parte anche don Alessio Geretti e monsignor Angelo Zanello, il vice sindaco di Tolmezzo Laura D’Orlando e, in veste di testimonial, il cantautore e rapper Dargen D’Amico, oltre a numerose autorità civili, militari e religiose.


Come ha sottolineato l’assessore “Illegio è un esempio, con la sua comunità viva e ricca di energia, che può trasmettere coraggio per continuare a scrivere la storia dei nostri piccoli paesi e della nostra montagna, guardando fieramente al suo futuro. Questo è il “miracolo” di Illegio che coinvolge tutti di generazione in generazione da vent’anni”.
“Anche quest’anno – ha proseguito l’assessore – i curatori sono stati capaci di stupirci portando in questo piccolo scrigno dei veri e propri tesori, mai uguali, mai scontati, parte di un paesaggio e di un borgo rimasti fermi nel tempo, ma allo stesso momento immersi in un moto che porta lontano, inesorabile, verso un futuro nuovo. Anche quest’anno possiamo ammirare capolavori mai visti prima, molti dei quali torneranno nelle collezioni private da cui provengono eccezionalmente per questa mostra”.
L’esposizione si apre con una tela di un pittore lombardo anonimo che rappresenta San Giorgio, martire palestinese della fine del IV secolo, che combatte il drago. Il coraggio è poi rappresentato nella forza dei popoli e dei cristiani nell’affrontare i persecutori che opprimono le comunità. Sono ben nove le opere provenienti da collezioni private mai esposte prima al pubblico e tra queste spicca il capolavoro dell’intera mostra, la Presa di Cristo nell’orto degli ulivi di Caravaggio. E ancora, il martirio di San Bartolomeo di Mattia Petri, il Gesù che porta la croce nei dipinti di Andrea Solario e del Giampietrino, l’eccezionale San Sebastiano del Perugino e la messa al rogo del Savonarola in un famoso dipinto di autore anonimo fiorentino. Il percorso si chiude, eccezionalmente, con due opere del Novecento di Kandinskij e Arnaldo Pomodoro, passando prima attraverso i tocchi di Gian Lorenzo Bernini, Plinio Nomellini, il Bronzino, solo per citarne alcuni. La mostra resterà aperta da oggi fino al 3 novembre.