Senza intenti polemici, i componenti delle due sezioni Turismo e Marketing-Comunicazione facenti parte del Gruppo Terziario Avanzato di Confindustria Udine, nella logica di fornire un contributo propositivo al miglioramento della visibilità della nostra Regione, hanno proceduto ad un attento esame del nuovo logo del turismo regionale.
“Non posso nascondere le perplessità che sono emerse – spiega Giovanni Claudio Magon, capogruppo del Terziario Avanzato che ha coordinato a palazzo Torriani la riunione delle due sezioni – sulla decisione di cambiare il vecchio logo che, seppure con il vincolo dell’autoreferenzialità dello slogan (“ospiti di gente unica” ndr.), stava iniziando ad entrare nella testa di tutti. Considerati anche i costi presenti e futuri dell’operazione, sarebbe stato forse più opportuno, a nostro avviso, limitarsi eventualmente ad un restyling del vecchio marchio per renderlo più fresco e attuale”.
“Il bando di gara – aggiunge Magon – avrebbe potuto essere più chiaro e definito con il coinvolgimento anche all’interno della Commissione giudicatrice di un maggior numero di professionisti ed esperti della comunicazione e del turismo in modo da valorizzare nella decisione finale la valenza tecnico-professionale”.
Le due sezioni di Confindustria Udine hanno, in questo contesto, formulato alcune osservazioni che raccolgono le perplessità sul nuovo logo: la limitata originalità sia del logo (“marchi di questo tipo vengono già utilizzati, come esempio in Slovenia”) sia del ricorso alle parentesi quadre (“e già stato impiegato in trasmissioni televisive o in campagne stampa per la difesa dei diritti”), l’asetticità (“risulta molto freddo”); la scelta cromatica non rappresentativa del FVG (“Non risulta aver alcun legame con la nostra Regione ed il nero non è un colore caldo, né rassicurante”) ed, infine, i limiti della parola LIVE (“Più adatto ad un evento, tipo concerto”).
“Nell’offrire la nostra massima collaborazione alla Regione – conclude Magon -, come già in altre occasioni auspichiamo che gli operatori della comunicazione e del marketing regionali, che nulla demeritano rispetto ai maggiori professionisti italiani del settore, vengano maggiormente coinvolti, anche in via preventiva, in iniziative e progetti di interesse per il turismo e per il marketing-comunicazione”.