14 luglio 2014 – Sono passati 225 anni dalla presa della Bastiglia, carcere di Parigi, che restò il gesto simbolo della rivoluzione francese del 1789. La rivoluzione francese portò via con sè il vecchio mondo feudale e vide sorgere il mondo borghese che di lì a poco si sarebbe trovato di fronte a una nuova grande rivoluzione: quella industriale. Il famoso motto della rivoluzione francese Libertè Egalitè Fraternitè si può considerare oggi ancora rispettato?
Il motto, elaborato in piena epoca illuministica, non sceglie i tre termini a caso.
Liberté: la prima parola del motto repubblicano, Liberté fu all’inizio concepita secondo l’idea liberale. La Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino (1795) la definiva così: «La libertà consiste nel potere di fare ciò che non nuoce ai diritti altrui». «Vivere liberi o morire» fu un grande motto repubblicano. Sotto il governo di Maximilien de Robespierre, detto del Terrore (Terreur). Divenne famoso il motto: «Nessuna libertà per i nemici della libertà». (wiki)
Egalité: Secondo termine del motto repubblicano, la parola Égalité significa che la legge è uguale per tutti e le differenze per nascita o condizione sociale vengono abolite; ognuno ha il dovere di contribuire alle spese dello Stato in proporzione a quanto possiede. Il principio teoricamente era già presente nel concetto di Stato di diritto, ma con la Rivoluzione Francese venne praticamente messo in atto.
Fraternité: nella Dichiarazione dei diritti e doveri del cittadino, parte integrante e iniziale della Costituzione dell’anno III (1795), la Fraternité, terzo elemento del motto repubblicano, è definita così: «Non fate agli altri ciò che non vorreste fosse fatto a voi; fate costantemente agli altri il bene che vorreste ricevere».