Dopo un’attenta opera di restauro realizzata anche grazie al contributo di Fondazione Friuli, la scultura “El Partidor” di Dino Basaldella è tornata a splendere ed è ora esposta nell’atrio di Casa Cavazzini, il museo d’arte moderna e contemporanea nel cuore di Udine.
“El Partidor” è un esempio di come Dino Basaldella, già negli anni Sessanta (l’opera è del 1964) sapesse trasformare i resti ferrosi dell’industria in opere d’arte potenti e suggestive. La scultura realizzata con ferri tagliati e assemblati insieme tramite saldatura, è bifacciale ed è caratterizzata da un’estetica grezza profondamente legata ai materiali utilizzati, con ossidazioni, ruggine e incrostazioni che l’artista ha voluto mettere in vista. Questo approccio “brutalista” esalta lo scarto industriale, riqualificandolo in un contesto artistico e attribuendogli un valore estetico unico. L’opera recupera perciò il resto, lo scarto, per reinserirlo all’interno di un processo creativo che lo nobilita, trasformandolo in altro rispetto all’immagine che trasmette a primo impatto.
L’opera rappresenta un momento chiave del periodo dei “ferri” di Basaldella, un periodo di grande fermento creativo e professionale che lo ha portato a ottenere riconoscimenti internazionali, tra cui la partecipazione alla Biennale di Venezia del 1964 e alla Quadriennale di Roma del 1965-1966.
La ditta L.A.A.R. S.r.l. Conservazione & Restauro Beni Culturali – in sua rappresentanza durante la conferenza stampa è intervenuta la titolare Francesca Malatesta – si è occupata del delicato intervento di restauro, mentre il nuovo piedistallo è stato progettato dall’architetto Alberto Clocchiatti per esaltare l’estetica e la funzionalità della scultura nella sua nuova collocazione nel cuore del museo d’arte contemporanea di Udine.
Il progetto di valorizzazione della scultura, il cui risultato è stato reso visibile oggi in Casa Cavazzini, si è sviluppato in due fasi: il trasferimento dall’area esterna all’ex Gamud (l’ex galleria d’arte moderna di Udine, in piazzale Diacono) con la ricollocazione della scultura all’interno del museo, e il restauro vero e proprio. L’obiettivo del progetto è stato garantire la migliore fruizione di un’opera molto importante all’interno del patrimonio culturale cittadino, rendendola punto forte delle collezioni museali esposte e mettendola finalmente a disposizione dei visitatori e delle generazioni future.
“Dopo la sala intitolata a Giuseppe Zigaina e la mostra dedicata a Gino Valle, il restauro de ‘El Partidor’ di Dino Basaldella è un altro passo importante nel percorso che abbiamo intrapreso per la valorizzazione del patrimonio culturale che la città possiede”, spiega l’Assessore alla Cultura Federico Pirone. “Oggi, con il restauro dell’opera di Basaldella e la sua collocazione in un contesto museale come quello di Casa Cavazzini, restituiamo pienamente alla città un’opera significativa di un grande friulano del ‘900 nel nostro Paese. Un ringraziamento particolare va fatto alla Fondazione Friuli che ha voluto dare il proprio sostegno al Comune per questo progetto come per molte altre nostre iniziative culturali. Il risultato che presentiamo oggi è una dimostrazione di come – conclude l’Assessore –, in modo particolare in ambito culturale, la collaborazione tra enti, istituzioni e soggetti privati possa portare vantaggi a tutta la comunità”.
Fondamentale per la realizzazione del restauro è stato il contributo, nel contesto dell’Art Bonus, da parte di Fondazione Friuli. “Siamo ben felici di aver contribuito al restauro e alla valorizzazione di quest’opera, realizzata da uno dei maggiori artisti friulani, assieme ai suoi due fratelli, del Novecento”, commenta il presidente della Fondazione, Giuseppe Morandini. “Questa scultura, in particolare, comunica un messaggio quanto mai attuale. Utilizzando materiali, che per altro rappresentano la secolare tradizione siderurgica della nostra terra, è essa stessa esempio di un’economia circolare che nelle mani di Dino Basaldella diventa espressione artistica, in grado di toccare le corde profonde delle nostre emozioni. Sosteniamo da sempre tutte le realtà locali impegnate nella conservazione del patrimonio culturale e un dato su tutti lo conferma: dalla sua istituzione a oggi la Fondazione Friuli ha superato il gratificante traguardo dei 1.000 interventi di restauro finanziati”.