Trieste, 4 maggio – “Il taglio scelto per le celebrazioni dei 300 anni dalla nascita di Maria Teresa d’Austria è l’indagine sulla nascita della città moderna di Trieste, che vogliamo approfondire sotto ogni aspetto, dal punto di vista economico e politico oltre che di costume, poiché la visione che la sovrana ebbe per la città, di crescita, sviluppo e investimento, possa essere un modello anche per l’oggi”.
Lo ha affermato l’assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti, che ha illustrato nel Palazzo della Regione, insieme al vicepresidente del Friuli Venezia Giulia Sergio Bolzonello, il programma delle celebrazioni teresiane organizzate dalla Regione insieme all’Iniziativa Centro Europea, con il patrocinio dell’Unesco e del Comune di Trieste e in collaborazione con Erpac, Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale, PromoTurismoFVG, Consorzio Promotrieste e con “Il Piccolo” quale media partner.
Benché, paradossalmente, Maria Teresa non avesse mai messo piede a Trieste, la città giuliana le deve moltissimo: lo ha spiegato Torrenti nell’incontro stampa odierno ricordando che fu scelta deliberatamente per investirvi e svilupparla, facendola crescere moltissimo nell’arco di soli quarant’anni, anche se le sue riforme giunsero a compimento solo dopo la morte della sovrana. Basti pensare che la città passò da 6mila a 21mila abitanti. L’imperatrice aprì Trieste all’età contemporanea. Figlia di Carlo VI, che aveva dato la patente di Porto franco a Trieste nel 1719, Maria Teresa abbatté le mura medievali, unificando la città vecchia e quella nuova dedicata al commercio. Sul versante sanitario costruì l’acquedotto, un lazzaretto, un orfanotrofio e un grande ospedale e dispose vaccinazioni obbligatorie. Le si devono la borsa (istituita per regolamento nel 1774), il palazzo della luogotenenza, il primo cantiere navale di Trieste (lo squero di San Nicolò), la scuola nautica e l’editto politico di navigazione mercantile. Maria Teresa coniò il tallero, creò il catasto e l’ufficio tavolare e applicò alla periferia dell’Impero una politica tollerante verso gli ebrei. Le religioni furono liberate e patenti vennero rilasciate a greci, serbi, tedeschi, svizzeri, francesi e inglesi giunti a Trieste. Venne promossa la prima compagnia di assicurazioni (marittime) e nel porto sorsero fabbriche per la lavorazione delle merci.
Come ha spiegato Torrenti, le date salienti delle iniziative teresiane promosse dalla Regione Friuli Venezia Giulia sono due: il 13 maggio e il 6 ottobre. Il 13 maggio si terrà alle 10.30 nel Palazzo della Regione la tavola rotonda su “Visione geopolitica e modernità di Maria Teresa”, moderata dal direttore de “L’Espresso” Tommaso Cerno e con le conclusioni della presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani. All’incontro prenderanno parte Giovanni Caracciolo di Vietri, segretario generale Cei, il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, il presidente di Assicurazioni Generali spa Gabriele Galateri di Genola, Zeno D’Agostino, presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale, Erik Fabijancic, presidente del Consiglio della Regione Litoraneo-Montana di Fiume, il console generale d’Austria a Milano Wolfgang Spadinger ed Ernst Woller, presidente della Commissione Cultura del Comune di Vienna e membro del Parlamento provinciale di Vienna. Lo stesso 13 maggio, alle 17.00, alla Stazione marittima, il giornalista e storico Paolo Mieli terrà una lectio magistralis aperta al pubblico. Il 6 ottobre, preceduta il giorno prima da una conferenza pubblica del critico d’arte Philippe Daverio, sarà inaugurata al Magazzino delle idee la mostra “Maria Teresa e Trieste. Storie e culture della città e del suo porto” a cura dell’Erpac, l’Ente regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia, presente alla conferenza stampa con il direttore del servizio promozione, valorizzazione e sviluppo del territorio Antonio Giusa, che è entrato nel dettaglio della manifestazione espositiva.
Il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, intervenendo all’incontro con i giornalisti, ha indicato la volontà del Comune di omaggiare Maria Teresa con alcune intitolazioni, con un viale del Porto Vecchio e con una statua che completerebbe il trittico composto dai monumenti già presenti in città e dedicati a Sissi e Massimiliano d’Asburgo. Il Piccolo, come ha annunciato il vicedirettore Alberto Bollis, promuoverà a beneficio dei suoi lettori una serie di iniziative editoriali tra cui inserti di approfondimento. ARC/PPH/EP
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