Allarme Carnevale di Trieste. Lo “sfratto” dei carri dall’ex autorimessa di via San Cilino diventato esecutivo mette in forse la prossima edizione del Carnevale Triestino, evento che ha saputo richiamare anche 100mila persone, proprio nell’edizione del XX anniversario.
L’uscita forzata dall’ex autorimessa delle corriere in via S. Cilino dei carri dei rioni che partecipano al Carnevale di Trieste mette in forse la prossima edizione del Carnevale triestino.
A ribadire l’allarme – davanti ai mezzi messi in strada – è il presidente del Comitato di Coordinamento del Carnevale di Trieste, Roberto de Gioia, nel corso di una conferenza stampa tenuta stamane assieme ai rappresentanti dei vari Rioni cittadini impegnati nella buona riuscita della manifestazione davanti alla struttura che fino a oggi aveva consentito ai gruppi rionali di avere a disposizione un ricovero per la conservazione dei carri e i materiali durante l’anno e soprattutto forniva uno spazio dove poter operare nell’immediata vigilia del carnevale per allestire i carri allegorici che poi dovrebbero sfilare il Martedì Grasso nel Grande corso mascherato per le vie cittadine.
“In questi ultimi anni, seppur con concessioni temporanee, la struttura – ricorda de Gioia – aveva ospitato alcuni gruppi rionali offrendo uno spazio coperto per l’allestimento dei carri carnascialeschi, ma anche per il loro ricovero e per il deposito di materiali e le attrezzature connesse. In pratica – rileva de Gioia – se il Carnevale a Trieste si è sviluppato notevolmente, riuscendo a coinvolgere ogni anno migliaia di mascherine, in prevalenza bambini, e un pubblico anche di 100mila persone è anche per merito di questa struttura e del Comune di Trieste che ce l’aveva messa a disposizione”.
Ora purtroppo, con la consegna del capannone alla ditta che dovrà eseguire i lavori per la costruzione di un centro polifunzionale da oggi diventata esecutiva, i gruppi devono uscire senza che sia stata nel frattempo trovata – nonostante i numerosi appelli anche a mezzo stampa – una alternativa.
“E’ vero che è da mesi che il Comune ci ha invitato a sgomberare l’area, ma abbiamo resistito fino ad oggi anche perché non abbiamo trovato alcuna alternativa. L’assessore Paolo Rovis, delegato dal Comune di Trieste a seguire le questioni del Carnevale, si è prodigato alla ricerca di una soluzione che è stata sì nel frattempo individuata, ma purtroppo si concretizzerà solo tra qualche mese, mentre per noi il problema si pone oggi, con immediatezza e urgenza” ha ribadito de gioia indicando i carri e le strutture messe in mezzo alla strada.
La ditta appaltatrice dei lavori ci ha fatto sapere che se i materiali non fossero usciti immediatamente sarebbero finiti in discarica e così stamane li abbiamo tolti dalla rimessa, ma ora non abbiamo un posto dove portarli”.
Intanto abbiamo ottenuto almeno l’autorizzazione a depositare i pianali dei carri all’aperto, nella parte retrostante il capannone di proprietà del Comune ora in concessione all’AMT, ma rimane il problema per il ricovero dei materiali e le attrezzature.
“E’ evidente – afferma ancora de Gioia – che in queste condizioni non saremo in grado di predisporre i carri per la sfilata del prossimo Carnevale per tempo, anche se questo cade nei primi giorni di marzo. La situazione è grave, i rioni sono in subbuglio e alcuni hanno già annunciato che daranno forfait se non potranno sfilare con i carri. E’ quindi evidente che, se la situazione non sarà risolta, nella migliore delle ipotesi ci potrà essere una manifestazione “monca”, priva di alcuni dei rioni e comunque in tono minore, senza la presenza di carri allegorici. Un vero peccato: e pensare che quest’anno, per festeggiare la 20^ edizione, pensavamo di fare le cose in grande”.
“In questi anni – riprende de Gioia – abbiamo faticato non poco per mantenere in vita questo patrimonio storico e culturale, soprattutto nei rioni, dove si è rafforzato il rapporto tra le istituzioni e la socializzazione tra le persone. Per non parlare dell’apporto dei bambini, che sono la vera forza di questo Carnevale. Dietro a questa manifestazione c’è il sacrificio di tantissime persone che lavorano gratuitamente attorno ai carri, c’è l’impegno di tante mamme che spendono mesi di lavoro per preparare i vestiti, ci sono gli sforzi delle scuole, degli asili, degli oratori e dei ricreatori. Ci pare impossibile che tutto questo possa essere vanificato dalla mancanza di uno spazio adeguato. Chiediamo al Comune uno sforzo sotto forma di proroga di solo alcune settimane, quel tanto per riuscire a preparare i carri per questa edizione. Poi la soluzione c’è e speriamo sia quella definitiva.”