Sembrava fosse la classica sindrome da custode del campo: succede in tutti i campi di provincia, se ne può chiedere conferma dovunque. Il custode del campo è talmente geloso del suo lavoro che cerca in ogni modo di impedire che qualcuno vada a giocare sopra il tappeto verde accudito con tanta cura. Mugugna se piove, mugugna se c’è il sole, mugugna la domenica quando il campionato impone i 90 minuti.
Sembrava questo il motivo che continuava ad alimentare l’eterna polemica fra la soprintendente Maria Giulia Picchione e il comune di Udine per l’utilizzo di Piazza San Giacomo per Friuli Doc e per altre manifestazioni. La Picchione abilmente tagliata fuori da una manovra congiunta fra Comune e Regione. La soprintendente da par suo per affermare la sua volontà (o la sua ripicca?) ha avviato una procedura di conferma sull’interesse culturale di Piazza San Giacomo. Procedura che potrebbe bloccare qualsiasi iniziativa da svolgersi sul plateatico della piazza centrale di Udine.
Il tentativo di sabotaggio operato dalla soprintendente, che nel frattempo sta accavallando altre rogne per presunti favori sulla concessione di lavori, andrà però a naufragare secondo quanto dichiarato dall’assessore regionale Maria Grazia Santoro. In accordo coi commercianti gli attori in ballo stanno cercando di stilare un regolamento e l’accordo col ministero comunque secondo quanto dichiarato dall’assessore Santoro al Messaggero Veneto “I vertici gerarchici del ministero si sono già espressi”.
Vedremo se è finita qua