La sesta sezione della Corte di Cassazione ha dichiarato oggi inammissibile il ricorso presentato dalla Procura generale contro l’assoluzione dal reato di strage, pronunciata nel luglio 2013 dalla Corte d’Assise d’Appello di Trieste nei confronti dei due imputati albanesi Ilir Mihasi e Saimir Sadria, per lo scoppio della bomba dell’antivigilia di Natale, costata la vita all’alba del 23 dicembre 1998 ai tre poliziotti delle Volanti della Questura di Udine, Giuseppe Guido Zanier, Paolo Cragnolino e Adriano Ruttar.
La Procura Generale chiedeva l’annullamento della sentenza per ascoltare due testi chiave, l’albanese Kreshnik Celaj e l’ucraina Viktoria Pustovgar, rintracciati nel corso dell’appello bis. La rinnovazione istruttoria era stata negata dalla Corte d’Appello. I difensori si erano opposti alla richiesta, in quanto le dichiarazioni dei due testi sarebbero state già vagliate e ritenute inutili ai fini del decidere, nell’ambito di un processo nel corso del quale sono state ascoltate oltre 400 testimonianze e svolte diverse perizie. Massima soddisfazione è stata espressa dagli avvocati Alberto Tedeschi (per Mihasi) e Laura Luzzato Guerrini (per Sadria), nel vedere conclusa definitivamente la complessa vicenda giudiziaria, con i loro assistiti dichiarati completamente estranei da tutte le accuse di strage e associazione mafiosa.