Udine, 4 dicembre 2014 – L’università respinge tutte le accuse, apprese dalla stampa, della cooperativa Noncello e della Legacoop sociali, in merito alla vicenda dei portinai non confermati in servizio dalla ditta vincitrice dell’appalto del servizio di portineria e di vigilanza. L’ateneo ha sottoscritto, dopo la sentenza definitiva del Consiglio di Stato, il contratto con la società aggiudicataria dell’appalto, che è obbligata a rispettare tutte le clausole contrattuali. L’università vigilerà attentamente sul rispetto di questi obblighi, ma non può entrare nel merito di scelte e decisioni che non competono all’ateneo.
L’università, in prossimità della scadenza del contratto, ha bandito un nuovo appalto per il servizio di “portierato e gestione delle emergenze, vigilanza e pattugliamento armati, ricezione allarmi e pronto intervento presso le sedi universitarie”. La gara è stata aggiudicata dalla società Gsa spa. Il secondo classificato, Cns capofila, ha fatto ricorso al Tar che ha dato parzialmente ragione al ricorrente. La società Gsa è ricorsa in appello al Consiglio di Stato che ha completamente rovesciato la sentenza del Tar Fvg, in quanto la Cns non avrebbe potuto partecipare al bando per mancanza di un requisito e quindi non avrebbe nemmeno potuto presentare ricorso. A seguito di questa sentenza del Consiglio di Stato, quindi, l’Ateneo non ha potuto fare altro che stipulare il contratto di appalto con la ditta aggiudicataria.
L’università è vicina ai lavoratori che al momento hanno perso il loro impiego e sta facendo quanto in suo potere per consentire la assunzione di tutti, anche se questa resta comunque una scelta della società che ha vinto l’appalto.