“La Provincia di Udine punta alla sua scadenza naturale, nel 2018, sebbene nel 2016 cada il D-Day per gli enti provinciali. Anche perché ci resteranno in capo alcune competenze, come ad esempio quelle in materia ambientale”. Lo ha detto oggi a Udine il presidente della Provincia Pietro Fontanini, parlando del superamento delle Province e dei rapporti con la Regione. “In cassa abbiamo 100 milioni di euro – ha dichiarato Fontanini -, e ne potremmo spendere almeno la metà per alcuni interventi urgenti, primi tra tutti quelli sull’edilizia scolastica, che il governo sembra finalmente voler togliere dal patto di stabilità con l’ultima finanziaria”. Gli incentivi per le imprese che assumano e le grandi opere, ha evidenziato Fontanini, “restano, invece, nei limiti imposti dal patto di stabilità, per cui ci troviamo nell’impossibilità di spendere risorse che già abbiamo per affrontare queste urgenze”. “L’emergenza lavoro – ha aggiunto Fontanini – in questo periodo sta colpendo le pmi del Friuli Medio e Collinare, aree di cui i media regionali parlano poco, concentrandosi, piuttosto, sui problemi di Trieste”. Quanto alla Regione, Fontanini ha proseguito dicendo che “abbiamo assistito al varo di alcuni progetti interessanti, che però non hanno dato finora i risultati sperati in termini di efficacia. Più che continuare a parlare di formazione bisogna aiutare le imprese ad assumere – ha aggiunto -, tagliando i costi del lavoro”. Sulla riduzione del peso fiscale, in particolare sul taglio dell’Irap annunciato dalla Regione, il presidente della Provincia di Udine ha detto che “è assolutamente auspicabile e speriamo che venga fatto sul serio”. Quanti ai centri per l’impiego, gestiti dalla Provincia, “passeranno all’Agenzia regionale del lavoro entro il giugno 2016 – ha concluso Fontanini -, ma è bene che restino operativi sul territorio, anche perché il governo sta cambiando i contratti di lavoro ed è giusto che i cittadini possano contare su un ufficio dove informarsi”.
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