“La conferma di pubblico incredibile che si sta registrando in questa edizione del Far East, dimostra ancora una volta quanto in questo festival la città di Udine trovi un’espressione della propria identità plurale, contaminata e aperta. La reputazione che il Feff gode in tutta l’Asia è la reputazione di cui gode Udine insieme con la regione Friuli Venezia Giulia e giustifica ampiamente il sostegno che l’amministrazione comunale assicura a questa fondamentale attività culturale. Non solo un evento nei dieci giorni in cui si realizza, ma un percorso di scambio, di relazioni nel settore cinematografico, che si articola durante tutto l’anno. Per questo non possiamo che essere orgogliosi che una piccola città come Udine diventi in queste giornate il riferimento mondiale per il cinema popolare asiatico”.
A pochi giorni dalla sua conclusione, l’assessore comunale alla Cultura, Federico Pirone, spende parole di elogio e apprezzamento per questa 17a edizione del Far East Film Festival, la rassegna dedicata al cinema popolare dell’Estremo Oriente, in programma nel capoluogo friulano fino al 2 maggio.
“L’impegno dell’amministrazione comunale nei confronti del festival – prosegue Pirone – è sempre stato massimo, anche in periodo di ristrettezze economiche dovute alla crisi. Sono certo che anche il ministero saprà tener conto in futuro dell’importante successo del festival. Proprio in quest’ottica il Comune, insieme con la Regione, si adopererà affinché la manifestazione venga riconosciuta in maniera adeguata per la qualità scientifica, per il numero di spettatori coinvolti e per le ricadute internazionali”.
Pirone, però, pensa anche al coinvolgimento dei privati. “Il loro ruolo – dichiara – è fondamentale, ma molta strada c’è ancora da fare affinché condividano la progettualità culturale e le ricadute economiche che un appuntamento di questo tipo crea a Udine come in Asia”.
Un anticipo, infine, sui progetti a cui il Comune sta lavorando già per la prossima edizione. “L’amministrazione – prosegue Pirone – sta ragionando per il 2016 su un’ipotesi di appuntamento di arte contemporanea dedicata all’estremo oriente. Un modo per far conoscere la cultura visiva di quella parte del mondo e per rafforzare il legame della città di Udine con il Festival, nonché il suo ruolo di diffusore privilegiato in Europa della cultura orientale”.