Disagio, sorpresa, delusione e molta preoccupazione per l’abolizione dei primariati: ecco che cosa suscita nell’Ordine dei Medici della Provincia di Udine la delibera della Giunta Regionale (nr. 929) in merito all’individuazione della strutture complesse sanitarie della Prevenzione, Distrettuali e Ospedaliere, nonché dei criteri standard per l’individuazione delle strutture semplici. La prioritaria preoccupazione del presidente OMCEO di Udine, Maurizio Rocco, è la dispersione e perdita di esperienza professionale che si verrebbe a realizzare abolendo SOC e Primari. L’Ordine non ha dubbi sul fatto che questa delibera, che sopprime 80 Direttori, in realtà squalifichi l’atto medico. Altro che miglioramento assistenziale come pure nuove assunzioni di medici e infermieri… Questa decisione ha innescato nell’ambito della professione medica un ulteriore motivo di attrito tra componente medica ospedaliera ed universitaria. L’OMCEO di Udine si fa promotore di una riunione straordinaria ed urgente della Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri per discutere della questione. La delibera sembra penalizzare la componente ospedaliera che vede ridursi drasticamente il giusto riconoscimento professionale dopo un’esistenza dedita alla qualità e sicurezza dell’assistenza.
L’Ordine, attraverso il suo Presidente, pur non volendo intervenire sulle scelte politiche adottate dalla giunta, critica una decisione assunta senza alcuna consultazione degli organi istituzionali che rappresentano la professione e agiscono sia nell’interesse dei medici, i direttori delle SOC, sia nell’interesse dei cittadini-pazienti. L’abolizione dei cosiddetti primariati rappresenta in sostanza la cancellazione delle SOC (concetto invece incentrato sull’organizzazione e quindi con chiare finalità economiche). Se esiste un Direttore di SOC significa che vi è una Struttura a suo tempo creata per assolvere ad uno specifico mandato diagnostico, terapeutico ed assistenziale realizzato, fino a prova contraria, sulla base di esigenze reali orientate alla cura del cittadino ammalato.
I servizi al cittadino eliminati con un colpo di spugna dovrebbero essere garantiti da livelli organizzativi inferiori (quali Strutture Organizzative Semplici o incarichi di alta specializzazione che d’altra parte già esistono) sulla base di esigenze ad iniziativa aziendale: l’Ordine è molto scettico.
Emerge chiaramente inoltre lo jato tra bacini d’utenza e servizi ospedalieri e territoriali a sfavore ovviamente di questi ultimi (quindi sovraccarico di lavoro).
Il Presidente dell’Ordine ribadisce l’importanza della figura del Direttore, per nulla inutile come vorrebbe far passare l’Assessorato regionale, ma necessaria al buon funzionamento della struttura. I Direttori sono professionisti di esperienza posti a capo di Strutture Organizzative Complesse ed assumono in esse funzioni organizzative e tecniche specifiche cariche di responsabilità penali, civili, disciplinari ed amministrative. Non si può guardare al tornaconto economico licenziando l’esperienza, facendo diminuire la qualità assistenziale a danno dei cittadini.