Una sfilata continua di penne nere ha invaso Conegliano nella giornata conclusiva del raduno Triveneto degli Alpini. Nemmeno la pioggia ha fermato i ‘veci’ e i ‘bocia’, che fianco a fianco, sono sfilati davanti al labaro nazionale dell’Ana, accompagnati dal numeroso pubblico posto dietro le transenne lungo il percorso. Ad aprire il corteo la fanfara dei congedati della Cadore, che hanno scortato i gonfaloni delle città del Triveneto e della provincia di Pordenone decorate con medaglia d’oro al valor militare. Quindi via via tutte le altre istituzioni e i reduci su automezzi militari d’epoca. Presenti numerose delegazioni straniere e sezioni ospiti, quali ad esempio quelle degli Abruzzi, Sicilia, Roma, Latina, Bologna, Piemonte, Mondovì, Cuneo, Sondrio, Alessandria, Piacenza, Brescia, Biella, Milano, Salò. C’erano anche quelle di Asti, sede della prossima adunata, nonché quelle di Modena e Firenze, che insieme a quella di Treviso, si contendono l’assegnazione del prossimo incontro nazionale delle penne nere nel 2017. Quindi il passaggio degli alpini appartenenti alle 25 sezioni del Triveneto, accompagnati dagli applausi della folla. Riflettori puntati poi su Cristiano Dal Pozzo, il decano delle penne nere che ha sfilato con la sezione di Vicenza e che ha ricevuto l’abbraccio del sottosegretario, del presidente della Regione Veneto e del presidente nazionale dell’Ana. A chiudere il gruppo gli alpini di Conegliano, seguiti dai 90 tricolori a simboleggiare gli anni di vita della sezione. I gonfaloni e le bandiere si sono poi sistemati lungo la scalinata a pochi passi dalla tribuna d’onore, mentre ai piedi della gradinata si è posizionato lo striscione con l’arrivederci a Gorizia, sede del raduno Triveneto del 2016. Tra i sindaci di Conegliano e quello del capoluogo isontino c’è stato lo scambio di gagliardetti, una sorta di passaggio della stecca, seguito dal “rompete le righe”
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