Lunedì 7 dicembre il Teatro Verdi di Maniago vivrà uno degli appuntamenti più attesi dell’intero cartellone, quello con Luigi Lo Cascio. L’attore siciliano sarà ospite alle 20.45 della stagione promossa da ERT e Comune con Il sole e gli sguardi, la poesia di Pier Paolo Pasolini in forma di autoritratto. Sul palco a contrappuntare la narrazione ci saranno i disegni di Nicola Console, anche autore delle scene. Prima dello spettacolo, alle 18.30, Luigi Lo Cascio incontrerà il pubblico nel ridotto del Verdi.
Pier Paolo Pasolini ha intrattenuto con la poesia un rapporto costante, senza interruzioni. “Abbiamo perso prima di tutto un poeta” urlava Moravia all’indomani della morte del suo amico, scegliendo così, tra le innumerevoli manifestazioni dell’ingegno di Pasolini (intellettuale, romanziere, cineasta, critico, saggista, drammaturgo) proprio la dimensione lirica. La poesia è presente certamente nelle sue opere teatrali, scritte in versi, e nel suo cinema, cinema di poesia appunto lo definiva lui stesso. Ne Il sole e gli sguardi si costruisce l’abbozzo di qualcosa che assomiglia a un autoritratto riferendosi esclusivamente alla produzione propriamente lirica, tratta cioè dalla sua sterminata raccolta di poesie. Ne viene fuori un unico discorso, pronunciato alla luce del sole e offerto agli sguardi del mondo, senza attenuare la sua anomalia, la sua diversità, la sua ferrea e feconda contraddizione.
Lo spettacolo è prodotto dal CSS Udine con cui Luigi Lo Cascio condivide da alcuni anni un percorso di ricerca multidisciplinare, che spazia dalla drammaturgia alla scrittura scenica con l’impiego dei linguaggi delle arti visive, l’animazione, il video, che aprono un dialogo incessante con la rappresentazione e l’interpretazione dal vivo. Il labirinto di Orfeo, Verso Tebe, La Cccia e ora questo nuovo spettacolo sulla poeticità intrinseca all’opera totale di Pasolini sono le tappe di questo terreno di condivisione fra il teatro che Luigi Lo Cascio immagina per sé e la sua equipe artistica e il viaggio nell’innovazione del CSS come teatro di produzione contemporanea.