Venerdì 29 gennaio alle 18 negli spazi dell’ex caserma Osoppo, in via Brigata Re, restituiti alla fruizione dei cittadini, il Comune di Udine, l’Agenzia Regionale per la Lingua Friulana e l’associazione El Tomât presenteranno la versione in lingua friulana di “Flon Flon & Musette”, albo illustrato di Elzbieta, libro vincitore, nel 1996, del premio Andersen, il più importante riconoscimento nel campo della letteratura per l’infanzia. “Una storia commovente che ci aiuta a comprendere l’inutilità e la stupidità della guerra attraverso gli occhi di due bambini – sottolinea l’assessore alle Lingue minoritarie del Comune di Udine, Antonella Nonino –. Ringrazio in maniera particolare l’Arlef e l’associazione El Tomât per l’attenzione alla lingua friulana e ai temi che toccano la nostra contemporaneità”. Parteciperanno alla presentazione del volume l’assessore Nonino, il presidente dell’ARLeF, Lorenzo Fabbro, Nadia Rottaro dell’associazione El Tomât, don Pierluigi Di Piazza del centro Balducci e una rappresentanza dell’associazione Ospiti in arrivo. Nel corso dell’incontro Laura Nicoloso leggerà dei passi in friulano, mentre a Silva Ganzitti sarà affidata la lettura di un frammento in lingua inglese.
La pubblicazione, realizzata dall’associazione culturale di promozione sociale El Tomât di Buja, con il sostegno dell’ARLeF, “porterà questo libro nelle case e nelle scuole – afferma il presidente dell’Agenzia Lorenzo Fabbro – come strumento e supporto didattico per l’educazione alla pace e per l’insegnamento della lingua friulana, per far riemergere racconti di vite vissute e tramandate in una terra di frontiera, che porta viva memoria di guerre, invasioni e profuganze”.
L’autrice e illustratrice Elzbieta nasce in Polonia, ma non ci resta per molto: all’indomani dell’invasione nazista che nel 1939 dà inizio alla seconda guerra mondiale fugge in Alsazia, all’epoca regione tedesca, dove viene accolta da una famiglia. In seguito passa un lungo periodo in un convento in Inghilterra per arrivare infine a quindici anni a Parigi. Nel 1972 escono i suoi primi libri e da allora ne ha scritti tanti, tutti impegnati a favore dei più deboli e contro la guerra.
“Come nella “pedagogia della tenda” dopo il terremoto – spiega Laura Nicoloso, dell’associazione El Tomât, che ha tradotto dall’originale francese Flon Flon & Musette in lingua friulana – la lingua nativa diventa occasione di accoglienza delle diversità e stimolo alla curiosità, per aprire il varco nella “siepe dei confini” che in questa regione ha separato anche i cortili delle case dai tempi della Grande Guerra, dopo la fine della seconda e a solo venti anni dalla disgregazione della ex-Jugoslavia. “Musette” – in friulano – diventa “Musute”, per evocare i troppi volti di bambine e bambini che con sofferto stupore vivono anche oggi l’incomprensibile assurdità di ogni guerra”.
Flon-Flon e Musette sono due coniglietti: amici che giocano sempre insieme fino al giorno in cui scoppia la guerra e non possono vedersi più perché Musette “sta dall’altra parte della guerra”. Flon-Flon e Musette è un libro di domande. Di quelle domande scomode, a cui nessun adulto vorrebbe mai rispondere. A cui la mamma e il papà di Flon-Flon rispondono sempre. “Non puoi parlare con Musette – dice la mamma – perché sta dell’altra parte della guerra”.