Pordenone, 5 mar – “In un momento in cui quasi tutte le notizie
sono assai veloci e si racchiudono in spazi di brevi tweet,
l’opportunità di approfondire tematiche di grande attualità
grazie a Dedica è un grande privilegio di cui questa Regione va
fiera. Perciò continueremo a stare vicini, con tutta l’attenzione
che merita, a grandi eventi come questo”.
Così l’assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti alla
cerimonia di inaugurazione di “Dedica”, il festival organizzato
dall’associazione Thesis, alla quale era presente anche il
vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello. Protagonista sul
palco del teatro Verdi Yasmina Khadra, scrittore algerino di
lingua francese, il quale ha affrontato alcuni dei problemi più
pressanti del nostro tempo, come il fenomeno dell’integralismo
pseudo-religioso, di cui ha sempre messo in luce i fondamenti
socio-culturali e le contingenze che lo favoriscono.
Dal palco del teatro Verdi l’assessore Torrenti ha aggiunto che
“Dedica è un evento unico in Friuli Venezia Giulia che permette
di focalizzare, nell’arco di una settimana, l’attenzione su un
singolo autore. La Regione è molto vicina a queste manifestazioni
perché rappresentano un momento di accrescimento culturale,
grazie agli importanti contenuti analizzati, che ci fanno
comprendere meglio il nostro presente e capire che direzione
stiamo prendendo per il futuro”. Facendo poi riferimento ad uno
studio nazionale che pone la città di Pordenone ai vertici di una
graduatoria per l’industria legata alla cultura, Torrenti ha
ricordato che “il raggiungimento di risultati così prestigiosi è
dovuto anche a iniziative come Dedica, che danno lustro
all’intero Friuli Venezia Giulia”.
Nella veste anche di assessore all’immigrazione, Torrenti ha
ricordato come la Regione in questo momento “abbia anche la
responsabilità di gestire un’importante emergenza. Ma senza la
comprensione delle culture che stanno attorno al Mediterraneo, un
mare che per secoli è stato centro della vita commerciale e
industriale del nostro continente, diventa difficile comprendere
chi siamo e dove vogliamo andare”.
Sul palco a dialogare con Khadra c’era il giornalista Fabio
Gambaro, che ha accompagnato il pubblico alla scoperta del
protagonista del festival di quest’anno. Gambaro è anche l’autore
della monografia che gli organizzatori della manifestazione hanno
dedicato a Yasmina Khadra, pubblicazione che è il frutto di
un’intervista all’autore che contiene anche un racconto inedito
intitolato Wadigazen.
Yasmina Khadra è lo pseudonimo con cui dagli anni ’90 è
universalmente noto Mohammed Moulessehoul. All’epoca l’autore era
un ufficiale effettivo dell’armata algerina; per aggirare la
censura militare, decise di firmare le sue opere con il nome
della moglie. Ha rivelato la sua vera identità nel 2001, quando
dimessosi dall’esercito, ha lasciato l’Algeria per stabilirsi in
Francia. Si è fatto conoscere ed apprezzare dapprima come autore
di noir di ambientazione algerina, tratteggiando impietosi
ritratti di un Paese devastato dalla corruzione e dall’avidità
della classe politica. Il suo successo è poi cresciuto con opere
differenti per genere e per scenari, ma quasi tutte accomunate da
un forte legame con l’attualità. Le sue opere, in gran parte
tradotte in 42 Paesi, hanno venduto nel mondo oltre 40 milioni di
copie.
Il progetto Dedica è promosso da istituzioni ed enti pubblici, in
special modo dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, da
PromoTurismoFvg, dal Comune di Pordenone, dalla Provincia di
Pordenone e dalla Fondazione Crup.
ARC/AL/ppd
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