Savalons di Mereto di Tomba, 21 mag – È uno dei migliori
castellieri risalenti al 2000 avanti cristo e meglio conservato
in tutto il Nordest quello presente a Savalons di Mereto di
Tomba, il cui completamento dei lavori di recupero e sistemazione
è stato inaugurato quest’oggi con una semplice ma partecipata
cerimonia. Alla presenza del sindaco Massimo Moretuzzo e
dell’assessore regionale alla cultura Gianni Torrenti nonché di
alcuni consiglieri regionali ed ex amministratori, è stato
tagliato il nastro dell’intervento con il quale si è riportata
alla luce la conformazione originale del castelliere che si
caratterizza per la forma dei suoi terrapieni. Su questi ultimi,
alti quasi quattro metri e orientati con i punti cardinali, è
stato creato un percorso panoramico, dai quali si può ammirare la
bellezza del territorio circostante.
Un ambiente, come ha ricordato l’assessore Torrenti nel suo
intervento, che rappresenta una peculiarità e caratterizza questa
fascia del Friuli centrale. Il paesaggio rurale di Mereto
rappresenta un privilegio per la comunità locale, frutto di
scelte amministrative lungimiranti che hanno permesso di
preservare la bellezza paesaggistica del territorio e, al
contempo, di valorizzare la storicità di siti come quelli del
castelliere. Alla fase di recupero ora dovrà fare seguito quello
della conservazione e della tutela del bene; a tal proposito
l’assessore Torrenti ha ricordato come all’interno dell’Ente
regionale per il patrimonio culturale (Erpac) la cui attività
prenderà avvio a luglio, ci saranno gli interlocutori il cui
compito sarà proprio quello di valorizzare i beni come quelli del
castelliere di Savalons di Mereto.
Con quasi tre ettari di terreno al suo interno, il castelliere di
Savalons diventa una meta interessante non solo da un punto di
vista turistico ma anche didattico. A ricordare ai presenti quale
sarà la destinazione d’uso di questo bene restituito ora alla
comunità, è stato lo stesso sindaco. Moretuzzo ha infatti
rimarcato la volontà di sviluppare progetti destinati in
particolar modo alle scuole che consentano agli studenti di
scoprire i luoghi dell’abitare dei loro antenati nel periodo
della Protostoria friulana. Inoltre l’idea è quella di mettere in
rete, attraverso una apposita convenzione, il castelliere di
Mereto con gli altri 14 siti esistenti nell’area compresa tra
Udine e Spilimbergo.
I lavori di recupero, iniziati nel 2012, hanno visto all’opera
gli studiosi dell’università di Udine, coordinati da Susi
Corazza, e dalla progettista Eva Monai che ha curato e diretto la
valorizzazione del castelliere di Savalons. Dalle indagini
compiute dall’Università di Udine si è potuto accertare che il
castelliere fu innalzato nel Bronzo Medio-Recente e completato
successivamente con la costruzione di un fossato. Nella terza
fase costruttiva, riferibile al Bronzo Finale, il terrapieno fu
potenziato con la sovrapposizione di cassoni lignei riempiti di
ghiaia.
Dopo il taglio del nastro e la visita guidata al castelliere, a
Casa Someda De Marchi si è svolto un convegno dedicato alle
peculiarità e il valore storico di questo insediamento e di
quelli presenti nella zona. In quel contesto l’assessore alla
Cultura Gianni Torrenti ha voluto rimarcare l’importanza che la
Regione assegna ai siti archeologici di rilievo presenti in
Friuli Venezia Giulia. È questo infatti un patrimonio che va
valorizzato e tutelato perché appartiene intimamente all’identità
culturale delle sue genti e la cui valorizzazione può avere
indubbi riflessi positivi anche sotto il profilo turistico.
ARC/AL/EP
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