Udine, 30 giu – I direttori generali delle cinque ATER del
Friuli Venezia Giulia, le aziende territoriali per l’edilizia
residenziale, nominati ieri dalla Giunta, hanno firmato a Udine,
alla presenza dell’assessore regionale alle Infrastrutture e al
territorio, Mariagrazia Santoro, il contratto che segna l’avvio
del loro incarico.
Si tratta di Angioletto Tubaro, per Pordenone, e Riccardo Toso,
per Udine, entrambe già vicedirettori, che subentrano
rispettivamente ad Aldo bello e Domenico Degano. Mentre sono
stati riconfermati nell’incarico, Antonio Ius, all’ATER di
Trieste, Sandra Canciani, per l’Alto Friuli e Alessandra Gargiulo
a Gorizia.
Nell’occasione, l’assessore Santoro ha rilevato il percorso
compiuto con concretezza, e l’apporto costruttivo dei direttori
generali uscenti, alcuni riconfermati, ricordando che le nomine
stabilite ieri dall’Esecutivo testimoniano la stima per il
proficuo lavoro svolto negli ultimi tre anni per razionalizzare e
riformare il sistema delle ATER del Friuli Venezia Giulia.
L’auspicio di Santoro è stato quello, espresso nell’occasione,
che gli incarichi possano assicurare continuità al percorso
intrapreso.
L’assessore ha anche ricordato che la Regione ha esaminato 19
domande, inoltrate dagli interessati per la candidatura
all’incarico di direttore generale. Di esse sei erano state
escluse per mancanza di requisiti.
La nomina dei nuovi direttori generali segna dunque una nuova
tappa nell’attuazione della riforma del settore casa.
Riforma, che dopo l’avvio del Piano di convergenza delle ATER,
con la soppressione dei rispettivi cinque Consigli di
amministrazione e dei relativi collegi dei revisori dei conti, ha
consentito alla Regione un taglio delle spese di gestione di 160
mila euro l’anno.
Mentre il passaggio dagli amministratori unici ai direttori
generali, oggi concretizzato, consentirà un ulteriore risparmio
di 107 mila 500 euro l’anno.
Ora, ha aggiunto Santoro, i nuovi direttori generali dovranno
porre in atto una cospicua serie di investimenti, completando
quelli resi possibili dai 15,6 milioni di euro derivanti da
contributi dello Stato messi a disposizione dal settembre del
2015 a oggi per il programma di recupero e razionalizzazione
degli immobili e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Nonché dalle somme di 7,3 milioni di euro, stabilita dalla
Regione per la manutenzione straordinaria degli alloggi, e di 6,5
milioni di euro, destinati al completamento dei contratti di
quartiere di Trieste, Gorizia e Udine.
ARC/CM/ppd
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