Dopo aver trascorso più di tre anni in tour, The Lumineers si preparano a tornare in Italia, ospiti di Sexto’Nplugged Festival, giovedì 21 luglio 2016.
The Lumineers nascono nel 2005 dall’incontro tra il chitarrista e cantante Wesley Schultz e il batterista Jeremiah Fraites, entrambi cresciuti a Ramsey, un sobborgo a sud di New York. Dato il tenore troppo alto di vita di NY, i due decidono di trasferirsi a Denver, in Colorado, lì incontrano la violoncellista Neyla Pekarek e il duo diventa trio. Nel 2009 stampano un primo EP, ma il successo arriva nel 2011 quando il brano “Ho Hey” viene notato e utilizzato come sigla della serie tv “Hart of Dixie”. La band firma quindi un contratto con la Dualtone Records e il 3 aprile 2012 pubblica il suo album di debutto, intitolato semplicemente “The Lumineers”. A quattro anni di distanza dal disco che li ha consacrati, la band torna sulla scena musicale con un secondo lavoro, “Cleopatra”, capace di dimostrare come Schultz e Fraites – insieme alla violoncellista e cantante Neyla Pekarek- non abbiano dato la loro fortuna per scontato, né si siano seduti sugli allori. Con l’aiuto del produttore Simone Felice, l’uomo che Wesley chiama “il nostro sciamano”, la band si è trasferita a Clubhouse, uno studio di registrazione in cima a una collina nelle zone rurali Rhinebeck, NY, non lontano da Woodstock, per registrare il nuovo lavoro. “Abbiamo utilizzato lo stesso approccio del primo album, registrando demo in una piccola casa che abbiamo affittato vicino a Denver la prima volta”, spiega Wesley. “Wes si occupa di tutti i testi”, dice Jeremiah, “e insieme facciamo tutto il resto: la musica, la melodia e la struttura. Non ci sono né regole né ruoli nel nostro processo di scrittura, lavoriamo insieme fino a che non siamo d’accordo che abbiamo qualcosa di fantastico”. “Il disco riflette ciò che ci è successo negli ultimi tre anni”, aggiunge Wesley. “Abbiamo cercato di creare la migliore versione possibile di ogni canzone […]. C’è voluto un sacco di lavoro per farle funzionare insieme. È stata un’esperienza molto intensa e bella. Abbiamo combattuto molto, versato molte lacrime, ma abbiamo tirato fuori delle cose davvero incredibili, e alla fine siamo stati meglio. Ha trasformato il nostro rapporto”. “Cleopatra” prende il nome dalla title track, e si ispira a una donna della Repubblica della Georgia, una conoscente della migliore amica della moglie di Wesley che lui ha incontrato durante una visita lì. La donna guidava un taxi con una lattina di birra tra le gambe e una sigaretta in bocca. Aveva avuto una vita molto difficile e si struggeva per l’uomo che l’aveva lasciata dopo la morte del padre. “C’era un senso di sfida di lei”, annuisce Wesley. “Lei accettava il suo destino, ma non riusciva ancora a comprenderlo”.
Sono passati quattro anni dal loro album di debutto e The Lumineers non vedono l’ora di rimettersi in gioco.
Ry è stato un attivissimo surfista per anni. Dopo aver pubblicato nel 2010 sotto il nome di Ray Cuming un album che non lo rappresentava minimamente, Ry decide di lasciare il music business ma, dopo un periodo passato a surfare in giro per il mondo, il giovane australiano ricomincia a fare musica, portando avanti diversi progetti (tra cui The Acid e Howling) e collaborazioni e ritrovando, lontano dall’industria discografica, il piacere di suonare e comporre. Nel 2013 esce l’Ep “Berlin”: essenziale e diretto, ottiene un incredibile quanto inaspettato successo radiofonico. Ry passa tutto il 2015 a lavorare duramente sulla musica e registra più di 40 canzoni prima di trovare i brani giusti per “Dawn”. Il tema centrale di questo nuovo lavoro pubblicato a fine aprile su Infectious/Pias è l’isolamento e la voglia di riconettersi con la parte più profonda e pura di se stessi. Chitarra acustica, arrangiamenti minimali, testi scarsi ma intensi ed un’emotività diretta e spontanea caratterizzano “Dawn”. Ascoltando l’album si ha davvero la sensazione di essere in una stanza con Ry che suona la chitarra. Ci sono voluti anni, album venuti male e tanti momenti di frustrazione e fallimento per arrivare finalmente ad ottenere quel suono che da sempre Ry ha ricercato. Ma ce l’ha fatta e “Dawn” rappresenta un traguardo e un nuovo punto d’inizio di una carriera che siamo certi sarà lucente. “I’m just being honest. I want to bare my heart and get naked for people…” RY X
Dopo la breve ma intensa carriera dei Lift To Experience (il loro unico album “The Texas Jerusalem Crossroads” fu acclamatissimo dalla stampa) Josh T. Pearson ha vissuto i successivi dieci anni lontano dai riflettori. Nel 2011 il debutto solista con “The Last Of The Country Gentlemen”. Pubblicato su etichetta Mute e registrato nell’arco di due anni in uno studio amatoriale di Berlino, l’album è di un’intimità estrema. La voce sofferta di Josh, la sua chitarra graffiante e occasionalmente un tocco gelido di violino e di pianoforte malinconico sono gli strumenti per raccontare il dolore profondo di un uomo che ha perso la fede in dio e nell’amore.
Nativo del Texas, Josh T. Pearson inizia la sua carriera nel 1996 con i Lift To Experience, band che durerà il tempo di un abum (“The Texas-Jerusalem Crossroads”, 2001), destinato però a diventare un disco di culto per gli anni a venire. Il lavoro si muove sulle direttive rock-noise ed è letteralmente imbevuto di contenuti sacri ispirati alla Bibbia. L’esibizione dei Lift To Experience al prestigioso festival South By Southwest di Austin impressiona Robin Guthrie della Bella Union, che mette immediatamente sotto contratto la band. Pearson scopre successo e notorietà, ma non è pronto ad affrontarli: troppo puro e integralista per accettare di lasciarsi strumentalizzare come merce, di vedere le sue parole di fede storpiate per scalare le classifiche indie. Così fa perdere le sue tracce, passa un po’ di tempo a fare l’inserviente in una chiesa sperduta nel cuore del Texas e infine si trasferisce a Parigi.
Ma è a Berlino, nel 2010, che finalmente rompe il silenzio e registra il suo primo disco solista, “Last of the Country Gentlemen” che riscuote un grande successo e lo rilancia sulla scena internazionale.
Sesto al Reghena (PN) – Piazza Castello
www.sextonplugged.it – www.facebook.com/sexto.nplugged
Martedì 5 Luglio 2016
GLEN HANSARD
in apertura: THE LOST BROTHERS
Sesto Al Reghena (PN), Piazza Castello, 4
Sabato 16 Luglio 2016
KINGS OF CONVENIENCE
Sesto Al Reghena (PN), Piazza Castello, 4
Giovedì 21 Luglio 2016
THE LUMINEERS
Sesto Al Reghena (PN), Piazza Castello, 4
CONCERTO ESAURITO
Venerdì 22 Luglio 2016
RY X
in apertura JOSH T. PEARSON
Sesto Al Reghena (PN), Piazza Castello, 4
prezzo del biglietto: 15 Euro + d.p.
apertura porte ore 20.00 – inizio concerti ore 21.15
prevendite disponibili su www.ticketone.it e www.vivaticket.it
Martedì 9 Agosto 2016
DAUGHTER
in apertura: PUBLIC SERVICE BROADCASTING
Sesto Al Reghena (PN), Piazza Castello, 4
prezzo del biglietto: 20 Euro + d.p.
prevendite disponibili su www.ticketone.it
Informazioni su come acquistare i biglietti:
Ticketone – www.ticketone.it – 892.101
Vivaticket – www.vivaticket.it – 892.234
Bookingshow – www.bookingshow.com – 800.58.70.55
Associazione Culturale Sexto – 0434-699134 – Piazza Castello, 4 – Sesto al Reghena (PN)
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