Un modello di “slow town” capace di coniugare l’accessibilità degli spazi urbani con la tutela dell’ambiente e della salute, l’innalzamento della qualità della vita con la riduzione dell’incidentalità e dei consumi. Come previsto dal Piano urbano della mobilità, il Comune di Udine mira a consolidare il profilo di “città lenta” del capoluogo friulano, puntando in maniera decisa sulla limitazione della velocità soprattutto nelle aree residenziali. “Soprattutto in una città con le caratteristiche di Udine è importante continuare a tutelare i pedoni e i ciclisti e in generale le fasce deboli come i bambini e gli anziani – sottolinea il sindaco di Udine, Furio Honsell –. Interventi che devono essere diretti soprattutto alla limitazione della velocità, che rappresenta, insieme con l’uso del cellulare alla guida, una delle principali cause di incidenti”.
Non è un caso che Udine sia uno dei 15 capoluoghi di provincia italiani che il prossimo 14 settembre, alla fiera “Cosmobike Mobility” di Verona, daranno vita al “Club delle Città 30 e Lode”, un circuito di città di piccole e medie dimensioni che sperimenteranno nuovi modelli di mobilità, mettendo in rete le esperienze per sconfiggere insieme i tanti problemi derivanti dal traffico motorizzato. Il progetto, che permetterà alle amministrazioni aderenti di fare “fronte comune” contro un paradigma di trasporto urbano legato a un passato di consumo del suolo e scarso rispetto per l’ambiente, è stato sottoscritto, oltre che da Udine, dai Comuni di Pavia, Siena, Monza, Crema, Pomezia, Fano, Cremona, Como, Mantova, Varese, Lodi, Ferrara, Pistoia e Pisa.
L’idea che sta alla base dell’iniziativa è che pur essendo le grandi città a fare maggiormente le spese della motorizzazione eccessiva, risiede invece proprio nei centri di piccole e medie dimensioni la condizione ideale per sperimentare nuovi modelli di trasporto in ambito urbano, con l’attuazione di politiche locali con maggiore attenzione per la circolazione delle persone e non solo dei veicoli. Un passo importante, visto che con 61 auto ogni 100 abitanti (a Udine il dato è di circa 65), l’Italia si colloca saldamente ai vertici delle classifiche europee per tasso di motorizzazione, congestione e inquinamento e si stima che proprio a causa del traffico ogni anno il nostro Paese manda in fumo 5 miliardi di euro, pari all’1,5% del Pil nazionale.
Il Club, aperto a tutti i Comuni compresi tra i 30 mila e 150 mila abitanti, si propone, per il primo anno di attività, un obiettivo piccolo, ma concreto e realistico: la realizzazione di una campagna di comunicazione a uso e consumo di tutti gli associati per sensibilizzare i cittadini a ridurre la velocità in prossimità delle scuole, oltre che a una serie di eventi di formazione per politici e tecnici sul tema della mobilità.
Udine in questo senso si è già portata avanti. Dopo l’approvazione del bilancio a fine maggio e sentiti i consiglieri delegati di quartiere, a fine luglio la giunta ha avviato l’iter progettuale per realizzare ulteriori 21 nuovi dissuasori di velocità in 13 vie cittadine: via Chinotto, via Pirano, via Lombardia, via San Rocco, via Del Bon, via Baldasseria Bassa, via Baldasseria Media, via Gervasutta, via dei Molini, via Basaldella, via San Marco, via Bariglaria. Il piano dei dossi, che partirà nelle prossime settimane, prevede un investimento di 100 mila euro per le casse comunali. “Sono interventi richiesti dagli stessi cittadini attraverso i consiglieri delegati di quartiere – spiega l’assessore Pizza –. Opere importanti che serviranno a tutelare in primis l’utenza debole e che miglioreranno il profilo “slow” della città”.