“La fuga della Cciaa di Pordenone verso il Veneto è inconcepibile. In questo modo le categorie economiche della Destra Tagliamento indeboliscono ulteriormente il Friuli”. E’ intervenuto così oggi in occasione delle Premiazioni del Lavoro e del Progresso Economico della Camera di Commercio di Udine, il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini in relazione alle forme di collaborazione avviate tra l’ente camerale di Pordenone e le analoghe realtà di Treviso e Belluno. “Spiace davvero constatare questa volontà, da parte di Pordenone, di stringere forme di collaborazione oltre regione allontanandosi da Udine, alla luce dei nuovi scenari imposti dalla riforma delle Camere di commercio. E’ davvero un brutto segnale per il Friuli – ha aggiunto Fontanini – abbandonato anche dalla sua componente produttiva oltre che da quella politica per effetto di un crescente neocentralismo che sta rafforzando e accrescendo Trieste. Auspico che Pordenone riveda la sua posizione e accolga la disponibilità alla collaborazione manifestata da Udine”.
Riguardo allo scenario economico e alle sue prospettive, Fontanini ha manifestato forte preoccupazione per la situazione della Provincia di Udine che continua a perdere imprese, quindi ricchezza e produttività. Nel terzo trimestre 2016, le imprese attive in Friuli Venezia Giulia sono calate dell’0,6% ma spicca il -0,7% della Provincia di Udine. Negli ultimi anni, la perdita di aziende in Provincia di Udine è quantificata in 1109 unità, dato che fa balzare questo territorio in cima alla classifica. “Questa tendenza non si arresta e deve indurre a nuove scelte di rilancio che partano da una chiara lettura e interpretazione dei numeri – ha concluso il presidente – . La situazione è molto grave ed è evidente a tutti: è necessario essere più realisti, smetterla con i luoghi comuni quali “usciremo dalla crisi”. Servono, invece, valutazioni oggettive e meno buonismo”.