Otto milioni di euro. E’ l’importo delle manutenzioni ordinarie e straordinarie realizzate nel 2016 dalla Provincia di Udine nelle scuole superiori in gestione (130 sedi di cui 101 di proprietà e le rimanenti in affitto, per un totale di 22 mila studenti accolti da Tarvisio a Lignano). Risorse importanti confluite in modo significativo negli edifici scolastici con sede a Udine (6 milioni di euro) in relazione alle maggiori necessità di intervento vista la datazione degli immobili. Lavori sono stati realizzati anche negli istituti distribuiti sul territorio: da Tarvisio a Tolmezzo, passando per Gemona, Cividale, San Pietro al Natisone, Codroipo, Pozzuolo, Palmanova e Cervignano. Dalla sostituzione di serramenti, al rifacimento delle coperture, ad adeguamenti edili e impiantistici (il più corposo, quello dell’Uccellis, per 2,5 milioni di euro) alla sistemazione di alcune palestre, all’adeguamento alle norme di prevenzioni incendi, le caratteristiche delle manutenzioni. L’impegno nel 2017 riguarda diversi interventi (investimento complessivo pari a 1,5 milioni di euro) ed è in fase di approvazione il progetto per il V lotto dello Stringher. L’attività della Provincia di Udine per le scuole, le opere realizzate sono stati illustrati oggi – martedì 24 gennaio – dal presidente Pietro Fontanini e dall’assessore Carlo Teghil alla Consulta provinciale degli studenti che si è riunita nel Salone del Consiglio.
Fontanini ha ribadito l’attenzione dell’Ente nei confronti della manutenzione delle scuole, “un settore complesso e delicato per il quale attendevamo più finanziamenti da parte dello Stato in relazione alla centralità assegnata allo stesso dal Governo Renzi, ma soprattutto all’elevata sismicità del nostro territorio, una condizione che richiede più attenzione specie per quanto riguarda le scuole, quelle di Udine in particolare, dove si concentra la maggior parte degli studenti e diversi edifici sono stati costruiti prima del ’76 e quindi potrebbero essere più vulnerabili in caso di nuovi eventi sismici. Non a caso, avevamo sollecitato l’attivazione di check-up per verificare lo stato attuale dei fabbricati in relazione ai parametri introdotti dalle nuove normative antisismiche e sostenere gli eventuali interventi di messa in sicurezza conseguenti”. Per Malignani, Marinelli e Stellini è stata segnalata alla Regione (che a sua volta inoltrerà la comunicazione al Ministero dell’istruzione), la necessità di interventi di adeguamento e miglioramento antisismico per complessivi 7 milioni di euro.
Ulteriore elemento di preoccupazione per i vertici della Provincia, il trasferimento della gestione delle scuole ai Comuni dal 1 aprile 2017 per effetto della legge che sopprime gli enti di area vasta. “Le scuole necessitano di un’organizzazione strutturata per la loro gestione come quella attiva in Provincia che, peraltro, interviene su tutti i plessi per garantire una crescita uniforme – ha precisato Fontanini -. La riforma sgretola queste competenze consolidate e il passaggio della funzione potrebbe comportare disservizi agli studenti”. “Un subentro semplice solo sulla carta ma che è stato rimandato più volte nel corso del 2016 – ha ricordato Teghil – per le difficoltà manifestate dai Comuni e la mancata operatività delle Unioni territoriali intercomunali (Uti)”.
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