L’ambasciatore italiano non deve tornare in Egitto: si darebbe un segnale di distensione che non è il caso di dare”: è quanto ritengono i genitori di Giulio Regeni. “Sembra che ci siano dei segnali”, sul versante delle indagini, grazie soprattutto al grande lavoro della Procura di Roma, ma “da qua a dire che c’è una reale cooperazione e un’ apertura strabiliante” da parte delle autorità egiziane “assolutamente no”, hanno aggiunto Paola e Claudio Regeni.
“Giulio ha capito: qua è la fine per me: morire pian pian in vita. E questo è terribile”, ha detto la mamma parlando della “paura che Giulio ha vissuto” durante le drammatiche torture “che – ha aggiunto con forza – non è la paura di una persona codarda” perché Giulio era in Egitto “per andare incontro alle persone”.