Gli ultimi periodi di vita di una persona sono un momento difficile, per il malato, stremato dal dolore, e per i parenti, stretti attorno a lui, che da tempo condividono la sua sofferenza. Ci si pone allora di fronte a diversi interrogativi, nel complicato tentativo di dare un senso alla vita e alla morte. Qual è il confine tra cura e accanimento terapeutico? Si può decidere la propria morte? Come trovare, da credente, una dignità nella morte? In questo libro si analizzano i motivi religiosi, etici, legali e medici, con interventi di Beppino Englaro, padre di Eluana, dell’avvocato Giulia Facchini Martini, nipote del Cardinal Martini, di Vito Di Piazza, primario di Medicina all’Ospedale di Tolmezzo, di don Pierluigi Di Piazza e postfazione della giornalista Rai Marinella Chirico. Pubblicazione in collaborazione con il Centro di accoglienza e promozione culturale Ernesto Balducci.
«L’attenzione, il rispetto e la cura per la persona malata e sofferente sono leggi supreme, da attuare sempre con sensibilità premurosa, con competenza e capacità scientifiche, e appunto insieme, con motivata, profonda umanità. Considerando i diversi aspetti della persona con la sua storia, con le sue relazioni familiari e amicali, con tutte le componenti e dimensioni della vita. La malattia, la sofferenza e il dolore sono parte della vita. L’impegno a prevenirli, per quanto è possibile, deve essere assunto in modo più diffuso e responsabile. Quando la malattia colpisce, la persona vive la constatazione della sua debolezza e fragilità, e chiede di essere accompagnata con rispetto, premura e cura».
Beppino Englaro è presidente dell’Associazione Per Eluana. La bioetica, il biodiritto e la biopolitica sono stati i suoi riferimenti fondamentali per rivendicare la libertà di autodeterminazione della figlia Eluana. È autore dei libri Eluana. La libertà, la vita scritto con Elena Nave e La vita senza limiti. La morte di Eluana in uno Stato di diritto, scritto con Adriana Pannitteri.
Giulia Facchini Martini è esperta di diritto civile, in particolare di diritti della persona, diritto di famiglia, dei minori, delle successioni e normativa sulla protezione delle persone prive di autonomia. È stata coautrice di diversi libri di argomento legale. E’ membro del direttivo nazionale della associazione CamMiNo (Camera nazionale avvocati per la famiglia e i minorenni) e responsabile del gruppo riforme legislative dell’associazione.
Pierluigi Di Piazza, prete dal 1975, laureato in Teologia, insegnante per 30 anni, nel 1988 ha fondato il Centro di accoglienza per stranieri e di promozione culturale “Ernesto Balducci” di Zugliano (Udine) di cui è responsabile. Tra le sue pubblicazioni, Nel cuore dell’umanità, storia di un percorso (2006), Questo straordinario Gesù di Nazaret (2010), Io credo. Dialogo tra un’atea e un prete (con Margherita Hack, 2012), Compagni di strada. In cammino nella Chiesa della speranza (2014), Il mio nemico è l’indifferenza. Essere cristiani nel tempo del grande esodo (2016), Fuori dal tempio. La Chiesa al servizio dell’umanità (2011).
Vito Di Piazza è primario del reparto di Medicina Interna dell’Ospedale di Tolmezzo (Udine) e direttore del Dipartimento Medico dell’AAS 3 “Alto Friuli – Collinare – Medio Friuli”. Specializzato in Medicina Interna ed Endocrinologia ha specifiche competenze in ambito immuno-reumatologico. È autore di numerose pubblicazioni su riviste scientifiche nazionali e internazionali. Svolge attività didattica nell’ambito delle scuole di specializzazione in Medicina Interna e Geriatria presso l’Università degli Studi di Udine. È stato presidente scientifico di numerosi convegni medici.
Marinella Chirico è giornalista professionista dal 1987, lavora alla sede regionale della Rai a Trieste dal 1995. Conduttrice per la TGR Rai del Friuli Venezia Giulia si occupa di cronaca, spettacoli, società. Collabora con tutte le testate giornalistiche della Rai e ha seguito anche a livello nazionale alcuni dei più importanti fatti di cronaca avvenuti in regione negli ultimi anni, è autrice di alcune pubblicazioni e curatrice del libro Io credo. Dialogo tra un’atea e un prete (di Margherita Hack e Pierluigi Di Piazza, 2012).