“Mercatovecchio? Più che una via di attraversamento, è sempre stata un punto di incontro e di congiunzione, costruita attorno al nucleo centrale della città di Udine, ovvero il colle del Castello e in quest’ottica dunque l’idea di pedonalizzarla è perfettamente in linea con la sua concezione, che fu più di piazza che di strada”.
A illustrare questo punto di vista è stata lunedì sera l’assemblea popolare dell’Arengo, che ha presentato al sindaco di Udine, Furio Honsell, una ricerca urbanistica appositamente realizzata e che nel mese di marzo sarà svelata ufficialmente in sala Ajace.
«È una ricerca molto interessante, specie in questo momento in cui via Mercatovecchio è al centro delle cronache, e che ci conferma che con il nostro progetto di pedonalizzazione stiamo in fondo andando nella direzione indicata dalla stessa fondazione di Udine» ha commentato il sindaco.
Infatti la via, tracciata seguendo il perimetro del Castello, ha una forma specifica curva, ed era pensata quale luogo di incontro, a differenza della vera via di attraversamento, ovvero via Cividale – sulla quale non a caso era stato realizzato il primo palazzo comunale. Come tale rientra nella struttura urbanistica delle tre piazze (Mercatovecchio, Matteotti, Zanon) generate dalla matrice morfologica del colle del Castello.
«Anche la pavimentazione – hanno spiegato il procuratore Amerigo Cherici e il presidente Alberto Travain – facendo un parallelo con le piazze di Siena e Firenze, non è un semplice decoro ma fa parte dell’architettura dell’ambiente».
Nel corso dell’incontro, i componenti dell’assemblea hanno poi illustrato al sindaco altre due delibere, ovvero l’ «Esortazione in ordine alla promozione di autonomie civiche articolate e partecipate», che esorta «alla promozione di autonomie civiche articolate e partecipate, anche attraverso una rigenerazione delle Circoscrizioni rionali, connessa al rinvigorimento dei comitati di quartiere preposti alla valorizzazione del territorio e con il sostegno ad un ampio ventaglio di opzioni partecipative», e l’ «esortazione in ordine alla promozione dell’identità di una Udine “Nuova Aquileia”» che sottolinea «la centralità europea dell’antica metropoli aquileiese e in successione diretta quella della sua filiazione locale, con assunzioni di responsabilità conseguenti in materia di promozione».
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A illustrare questo punto di vista è stata lunedì sera l’assemblea popolare dell’Arengo, che ha presentato al sindaco di Udine, Furio Honsell, una ricerca urbanistica appositamente realizzata e che nel mese di marzo sarà svelata ufficialmente in sala Ajace.
«È una ricerca molto interessante, specie in questo momento in cui via Mercatovecchio è al centro delle cronache, e che ci conferma che con il nostro progetto di pedonalizzazione stiamo in fondo andando nella direzione indicata dalla stessa fondazione di Udine» ha commentato il sindaco.
Infatti la via, tracciata seguendo il perimetro del Castello, ha una forma specifica curva, ed era pensata quale luogo di incontro, a differenza della vera via di attraversamento, ovvero via Cividale – sulla quale non a caso era stato realizzato il primo palazzo comunale. Come tale rientra nella struttura urbanistica delle tre piazze (Mercatovecchio, Matteotti, Zanon) generate dalla matrice morfologica del colle del Castello.
«Anche la pavimentazione – hanno spiegato il procuratore Amerigo Cherici e il presidente Alberto Travain – facendo un parallelo con le piazze di Siena e Firenze, non è un semplice decoro ma fa parte dell’architettura dell’ambiente».
Nel corso dell’incontro, i componenti dell’assemblea hanno poi illustrato al sindaco altre due delibere, ovvero l’ «Esortazione in ordine alla promozione di autonomie civiche articolate e partecipate», che esorta «alla promozione di autonomie civiche articolate e partecipate, anche attraverso una rigenerazione delle Circoscrizioni rionali, connessa al rinvigorimento dei comitati di quartiere preposti alla valorizzazione del territorio e con il sostegno ad un ampio ventaglio di opzioni partecipative», e l’ «esortazione in ordine alla promozione dell’identità di una Udine “Nuova Aquileia”» che sottolinea «la centralità europea dell’antica metropoli aquileiese e in successione diretta quella della sua filiazione locale, con assunzioni di responsabilità conseguenti in materia di promozione».
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