In piazza per mostrare come il dialogo si può instaurare al di là delle diversità culturali, etniche, linguistiche. Semplicemente attraverso le mani, l’unità d’intenti attorno a un progetto. In questo caso artigianale. E’ andato in scena oggi in piazza Libertà l’evento “TubitUdine”, organizzato dalla Confartigianato provinciale in collaborazione con la Prefettura cittadina e la Croce Rossa Italiana quale naturale estensione al progetto “New Opportunities Through Craft”, realizzato – con il sostegno finanziario della Regione Fvg – all’interno della Cavarzerani. Dall’ex caserma di via Cividale, oggi i migranti si sono spostati en plein air per dare saggio alla cittadinanza di quanto appreso durante i corsi di formazione, ma ancor più per mostrare un altro volto della migrazione, quello più ansioso d’imparare, d’integrarsi, di dialogare. Nello spirito di vicino/lontano. In piazza i ragazzi si sono cimentati, sotto la capace guida dei maestri artigiani, nella realizzazione di un impianto idraulico, costruito sul posto dalla a alla z, con tanto di lavandino, bidet, wc e doccia, davanti agli occhi dei partecipanti al festival. Si tratta di uno dei moduli che Confartigianato ha attivato in seno alla caserma. Nove in tutto – 3 dedicati alla falegnameria, 3 ai lavori edili e 3 alla termoidraulica – di 160 ore ciascuno per un totale di 1.440 ore di formazione offerte a gruppi di massimo 12 allievi. «I primi 6 – spiega la presidente della zona di Udine di Confartigianato, Eva Seminara – sono stati completati, mentre sono in corso quelli a cui fa diretto riferimento l’iniziativa TubitUdine». «Proviamo a dare delle piccole risposte a questo nuovo fenomeno che è la migrazione, memori anche di quello che da migranti abbiamo patito noi – aggiunge dal canto suo la Vicepresidente vicaria di Confartigianato-Imprese Udine, Edgarda Fiorini -, sperando di offrire a questi ragazzi degli strumenti di realizzazione personale che possono essere finalizzati al rientro nel loro Paese». Nell’immediato consentono di tenerli impegnati. Di evitare che attendano nell’ozio la risposta della commissione competente a valutare la richiesta di protezione come ha spiegato il Viceprefetto vicario Maria Egle Bruno testimoniando «l’entusiasmo dei ragazzi, che hanno colto l’opportunità instaurando un ottimo rapporto con i maestri artigiani». Una famiglia, quella di Confartigianato Udine, che il prefetto Vittorio Zappalorto ha voluto ringraziare pur non essendo presente ieri in piazza. «Grazie a quest’esperienza – ha dichiarato il rappresentante dello Stato – ho scoperto un’associazione che ha un grande spirito solidaristico, che si da’ da fare e l’auspicio è quello di andare avanti, convinto come sono che questa sia la strada giusta».
DATI
I 9 moduli formativi realizzati all’interno della caserma hanno coinvolto nel complesso 104 richiedenti asilo, 68 di questi hanno già completato con successo i primi 6 moduli, mentre altri 36 stanno partecipando alle attività in corso, che dovrebbero terminare entro fine giugno. A guidare i migranti, sono stati 10 “maestri artigiani”, selezionati a partire da 26 candidature, coinvolti nei laboratori focalizzati sui 3 mestieri selezionati per animare questo progetto sperimentale. «L’obiettivo – spiega il Presidente provinciale di Confartigianato, Graziano Tilatti – è quello di orientare i richiedenti asilo verso la conoscenza di mestieri che, per l’abilità manuale richiesta e la “spendibilità”, possono offrire maggiori occasioni di lavoro nei loro Paesi di provenienza, quando un giorno potranno finalmente farvi ritorno».
Foto © 2017 Alice BL Durigatto / Phocus Agency