Trieste, 14 ago – “Il Nue 112 del Friuli Venezia Giulia è
partito in aprile offrendo già poco dopo l’avvio un servizio di
qualità identico a quello della Lombardia”.
Lo afferma l’assessore regionale alla Protezione civile, Paolo
Panontin, evidenziando come “le emergenze eccezionali del 10
agosto scorso hanno creato problemi a tante strutture, inclusa
quella del 112. Basti pensare – ribadisce – che, nei giorni
seguenti, il 112 è di fatto diventato il call center dell’Enel
per tutte le utenze, oltre 100mila contro le 12mila del Veneto,
rimaste anche 48 ore senza energia elettrica”.
“Le grosse difficoltà in cui si sono trovati i Vigili del Fuoco,
con carenza di mezzi e di personale per gestire l’emergenza, sono
state alleviate dal filtro operato dal 112 e – precisa Panontin –
dal fatto che le chiamate meno critiche per l’incolumità delle
persone sono state dirottate dal 112 direttamente alla sala
operativa della Protezione civile che, in concomitanza,
coordinava fino ad un migliaio di volontari per rimuovere alberi
e svuotare cantine”.
“Adesso – afferma l’assessore regionale – è chiaro che, sulla
base dell’esperienza vissuta in questa emergenza, abbiamo altri
elementi per poter perfezionare il modello organizzativo, ma è
altrettanto palese come tutto il Paese vada verso il numero unico
perché questa è la direzione dell’avanzamento tecnologico e
organizzativo”.
“Ci sono procedure da perfezionare – ammette Panontin – ma
dev’essere chiaro che non possiamo farlo noi in Friuli Venezia
Giulia perché siamo meri attuatori di protocolli stabiliti dal
ministero degli Interni. Possiamo comunque coordinarci meglio con
le centrali di Polizia, Vigili del Fuoco e Carabinieri ma sarebbe
inutile mettere più personale, oltre a quanto già previsto, se
poi non vengono rinforzati gli organici delle stesse forze di
Polizia e dei VvFf. In tal senso, magari insieme alle altre
Regioni, possiamo magari formulare delle proposte a Roma”.
“Tutte le nuove infrastrutture – sottolinea ancora l’assessore –
non partono con la pretesa di essere perfette in ogni circostanza
ma, di norma, richiedono una fase di tuning per adattarsi al
meglio alle specificità del territorio su cui operano”.
“A questo proposito – spiega infine Panontin – erano già
previsti, a settembre, incontri con tutti i Psap2, di concerto
con i quali dovremo adottare nuove soluzioni organizzative
perché, se a valle del 112 non ci sono strutture in grado di
prendersi in carico le chiamate e gestirle anche nelle situazioni
emergenziali, il Nue 112, anche potenziando le proprie risorse,
non potrà evitare in futuro il ripetersi di questi problemi”.
ARC/COM/fc
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