Progetto di recupero calore dalle acciaierie tramite Industrial Urban System

teleriscaldamento

Ampliare la rete di teleriscaldamento recuperando il calore prodotto dalle acciaierie e permettendo l’allacciamento di altre 180 utenze in Udine Sud: è questa l’ipotesi, su cui sta lavorando un apposito gruppo di lavoro del Politecnico di Udine con il sostegno dall’amministrazione comunale per allargare anche al quartiere di Udine Sud la rete di teleriscaldamento cittadino, che al momento conta già l’allacciamento di 39 utenze nella zona Nord-Ovest (29 residenziali e 10 non residenziali, cinque scuole e il Palamostre) servite da una centrale termogenerativa di 50 megaWatt situata nella sede dell’Azienda Ospedaliera Universitaria.

Il progetto, portato avanti da un apposito ”Gruppo di lavoro sul recupero di calore dalle acciaierie” del Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura di Udine sotto la guida del professor Gioacchino Nardin, è quello di recuperare il calore prodotto dal ciclo di lavorazione delle acciaierie ora inutilizzato, recuperandolo nell’ambito di una rete di teleriscaldamento e creando così un Industrial Urban System. Il gruppo di lavoro ha già avuto contatti con alcune realtà industriali limitrofe alla città di Udine per valutare la possibilità di efficientare le linee di produzione dell’acciaio, attraverso un’impiantistica più evoluta in grado di recuperare il calore derivante dai processi industriali attualmente sprecato.

«Il teleriscaldamento è una delle iniziative qualificanti del mio percorso – spiega il sindaco di Udine Furio Honsell – un progetto nato quando ero rettore grazie anche al professor Nardin, e realizzato nel mio mandato di sindaco, creando le condizioni affinché diventasse un servizio pubblico. Oggi mi riempie di soddisfazione vedere che il progetto cresce: è un’iniziativa di grande potenzialità e uno dei passaggi decisivi per raggiungere gli obiettivi del Patto dei Sindaci sull’abbattimento di CO2 da fonti fossili».

Le potenzialità del progetto sono enormi, sia termini di innovazione industriale che di salvaguardia dell’ambiente: basti pensare che l’ampliamento della rete permetterebbe di alimentare un bacino stimato di circa 180 utenze pubbliche e private solo per il territorio di Udine, a cui potrebbero sommarsene ulteriori in Comuni adiacenti ma raggiungibili dalla proposta rete di Trl, con una conseguente riduzione importante delle emissioni.

Il tema dello spreco di energia termica nell’industria manifatturiera è da tempo parte fondamentale nelle Direttive Europee recepite dalla normativa nazionale così come nel Piano Energetico Regionale: il potenziale industriale relativo al recupero dell’energia ora non utilizzata è enorme, e viaggia di concerto alla volontà di incrementare la presenza del Trl sul territorio.

#news

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Ampliare la rete di teleriscaldamento recuperando il calore prodotto dalle acciaierie e permettendo l’allacciamento di altre 180 utenze in Udine Sud: è questa l’ipotesi, su cui sta lavorando un apposito gruppo di lavoro del Politecnico di Udine con il sostegno dall’amministrazione comunale per allargare anche al quartiere di Udine Sud la rete di teleriscaldamento cittadino, che al momento conta già l’allacciamento di 39 utenze nella zona Nord-Ovest (29 residenziali e 10 non residenziali, cinque scuole e il Palamostre) servite da una centrale termogenerativa di 50 megaWatt situata nella sede dell’Azienda Ospedaliera Universitaria.

Il progetto, portato avanti da un apposito ”Gruppo di lavoro sul recupero di calore dalle acciaierie” del Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura di Udine sotto la guida del professor Gioacchino Nardin, è quello di recuperare il calore prodotto dal ciclo di lavorazione delle acciaierie ora inutilizzato, recuperandolo nell’ambito di una rete di teleriscaldamento e creando così un Industrial Urban System. Il gruppo di lavoro ha già avuto contatti con alcune realtà industriali limitrofe alla città di Udine per valutare la possibilità di efficientare le linee di produzione dell’acciaio, attraverso un’impiantistica più evoluta in grado di recuperare il calore derivante dai processi industriali attualmente sprecato.

«Il teleriscaldamento è una delle iniziative qualificanti del mio percorso – spiega il sindaco di Udine Furio Honsell – un progetto nato quando ero rettore grazie anche al professor Nardin, e realizzato nel mio mandato di sindaco, creando le condizioni affinché diventasse un servizio pubblico. Oggi mi riempie di soddisfazione vedere che il progetto cresce: è un’iniziativa di grande potenzialità e uno dei passaggi decisivi per raggiungere gli obiettivi del Patto dei Sindaci sull’abbattimento di CO2 da fonti fossili».

Le potenzialità del progetto sono enormi, sia termini di innovazione industriale che di salvaguardia dell’ambiente: basti pensare che l’ampliamento della rete permetterebbe di alimentare un bacino stimato di circa 180 utenze pubbliche e private solo per il territorio di Udine, a cui potrebbero sommarsene ulteriori in Comuni adiacenti ma raggiungibili dalla proposta rete di Trl, con una conseguente riduzione importante delle emissioni.

Il tema dello spreco di energia termica nell’industria manifatturiera è da tempo parte fondamentale nelle Direttive Europee recepite dalla normativa nazionale così come nel Piano Energetico Regionale: il potenziale industriale relativo al recupero dell’energia ora non utilizzata è enorme, e viaggia di concerto alla volontà di incrementare la presenza del Trl sul territorio.

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