Imposte e tariffe, comprese quelle dei rifiuti, stabili, con l’Irpef che da almeno 9 anni a questa parte non è mai stata aumentata. Un indebitamento drasticamente calato dai 138 milioni del 2013 agli 82 del 2017. Ben 6 i milioni per mutui per opere pubbliche, per non parlare delle ingenti poste messe a bilancio per istruzione, diritto allo studio e attività culturali, a cui si aggiungono 27 milioni di euro destinati agli interventi sul sociale.
Sono questi gli elementi salienti del bilancio di previsione 2018 del Comune di Udine, approvato dalla giunta comunale e ora al vaglio del prossimo Consiglio Comunale. Un bilancio di previsione che pareggia a quota 172 milioni e prevede circa 118 milioni di parte corrente e 28 di parte in conto capitale, con una quota residua relativa a poste di tipo tecnico.
“Non solo – commenta il sindaco di Udine, Furio Honsell – non abbiamo previsto un aumento delle tasse, ma, a parità di entrate, questo bilancio ci consente di non intervenire sulla spesa. I due principali elementi caratterizzanti – prosegue – sono i sufficienti finanziamenti e il fatto che siamo riusciti ad approvarlo molto presto. Merito, questo, della nuova contabilità e della legge regionale 18 del 2015 che prevede delle modalità di erogazione di finanziamento agli Enti locali che assicurano una certa stabilità. Non tocca più aspettare, come in passato, giugno o luglio per l’avanzo dell’amministrazione regionale con la conseguente incertezza della copertura finanziaria, bensì siamo già direttamente in grado di pianificare. Questo – chiarisce Honsell – è un passo molto importante nella gestione dell’autonomia dell’Ente locale, ma anche uno degli aspetti più significativi della gestione finanziaria della Regione guidata dalla giunta Serracchiani”. Altro aspetto molto importante sono i trasferimenti all’Uti, “finanziato, sempre dalla Regione – conclude il sindaco –, in modo sufficientemente adeguato per quelle che sono le sue attività e questo, a parità di servizi, ci permette di prevedere una compartecipazione veramente piccola”.
Di “bilancio che serve per continuare a lavorare senza interruzioni” parla anche l’assessora Cinzia Del Torre che si dice “soddisfatta che sia stato approvato già a dicembre – prosegue la delegata al Bilancio – in modo tale da consentire agli uffici di lavorare già da gennaio con continuità e senza andare in esercizio di amministrazione provvisoria come accadeva in passato, sia per la parte corrente, sia per le opere pubbliche. Il che – conclude – si traduce in un miglior tempo sfruttato a pieno per avviare progetti, gare e attività di ogni tipo”. Voce a parte riguarda il personale, le cui spese sono diminuite rispetto all’anno scorso, ma con una previsione di nuove assunzioni. “Per il prossimo triennio – conferma Del Torre –, abbiamo previsto l’assunzione di 26 nuovi dipendenti del Comune di Udine che andranno a coprire le carenze di organico di vari uffici. A queste si aggiungono poi le assunzioni in programma dall’Uti Friuli Centrale, come ad esempio quello per nuovi agenti della Polizia Locale o per tutti gli altri servizi passati all’Uti”.
Ma vediamo nel dettaglio le voci.
Parte corrente. Entrando nel dettaglio delle voci di bilancio, le entrate correnti sono pari a circa 116,8 milioni, a cui si aggiunge il fondo pluriennale vincolato di 0,3 milioni e l’avanzo di amministrazione di 0,6 milioni. La composizione delle entrate correnti evidenzia che 45 milioni derivano da trasferimenti (dei quali 39,8 milioni dalla Regione e altri enti locali, 4,6 milioni dallo Stato), 43,65 milioni si riferiscono a entrate tributarie (ad esempio Irpef, Imu, Tari, con una conferma dei gettiti dell’esercizio precedente) e 27,6 milioni a entrate extratributarie, ovvero connesse alle diverse tariffe dei servizi realizzati dal Comune, come piscine, asili nido, mense scolastiche, servizi ricreativi, di pre e post accoglienza, doposcuola, concessioni cimiteriali, sponsorizzazioni e utili delle società partecipate. Anche questa voce rimane stabile rispetto al 2017. Questo significa che su circa 117 milioni di entrate, il 39% deriva da trasferimenti regionali, il 37% dai tributi e il restante il 24% da tariffe e servizi.
Le spese correnti ammontano a circa 105,5 comprensivi degli importi da restituire allo Stato tramite la Regione a titolo di maggior gettito Imu (9 milioni) e degli accantonamenti per fondo crediti di dubbia esigibilità (per 2,3 milioni) a cui si aggiungono circa 12,2 milioni di rimborso mutui e prestiti. Nel 2013, l’indebitamento dell’amministrazione pubblica era di 138 milioni, mentre nel 2017 è sceso a 82 milioni di euro. Sul fronte delle spese correnti, in particolare, la voce più rilevante è rappresentata dall’acquisto di beni e di servizi, più di 52,6 milioni di euro. Voci importanti del bilancio sono poi le spese per l’istruzione e i diritto allo studio, che ammontano a quasi 9 milioni, quelle per i beni e le attività culturali, che ammontano a 7,7 euro, e quelle per lo sport, pari a circa 5,7 milioni. Il personale incide per 22,2 milioni, ma è in calo rispetto al 2017, quando era di 23 milioni. A questo proposito è già stato approvato dalla giunta il piano di programmazione del fabbisogno di personale a tempo indeterminato per il triennio 2018/2020. Ventisei in totale le assunzioni per categorie e profili diversi (8 categorie D e 3 C per il 2018, 8 D per il 2019 e 7 C per il 2020). Un’altra voce importante di spesa, è quella rappresentata da trasferimenti e che ammonta a 20,7.
Salvaguardia degli interventi assistenziali. Il settore sociale di diretta gestione comunale si conferma a circa 27 milioni e garantisce le attività in favore dell’infanzia, della disabilità e delle persone disagiate. Servirà a finanziare la gestione complessiva degli asili nido (4,3 milioni), le attività in favore di soggetti a rischio di esclusione sociale (11 milioni), il sostegno alle rette per le case di riposo e altri interventi per gli anziani (2,6 milioni), la gestione delle disabilità (3 milioni), interventi a famiglie e diritto alla casa (1,7 milioni), programmazione e governo delle rete dei sevizi sociali (3 milioni) e i servizi cimiteriali per 1,4.
Investimenti e piano delle opere. Il piano degli investimenti prevede interventi da attivare per circa 13 milioni, oltre alle opere già avviate negli anni precedenti. Si evidenziano gli interventi dell’ex Macello II lotto (4,4 milioni), la sistemazione, nella stessa area, delle palazzine di ingresso e relativi parcheggi (1,8 milioni). Un’altra voce importante è rappresentata dagli interventi per le scuole, in particolare i Certificati di prevenzione incendi, per circa 1 milione. Si prevede l’avvio degli interventi relativi ad Agenda Urbana POR FESR 2014-20 relativi a interventi alla biblioteca 2,5 milioni oltre al milione e mezzo per la progettazione del bando periferie che, lo ricordiamo, è stato finanziato dal Governo con 18 milioni di euro.
Tariffe. Come detto, le tariffe rimarranno invariate anche nel 2018. Confermate in particolare quest’anno le tariffe della tassa sui rifiuti (Tari) per le utenze domestiche, mentre, invece, per quelle non domestiche ci sarà un calo del 2,2%. Inoltre, come già era avvenuto negli anni precedenti, anche quest’anno la giunta comunale ha inserito nel bilancio di previsione un apposito fondo da 100 mila euro per calmierare la Tari per tre classi di categorie commerciali: bar-pizze al taglio, pizzerie-ristoranti, ortofrutta-pescherie-fioristi. Un intervento che permetterà di tutelare queste categorie dall’aumento della tassa prevista dalla normativa nazionale scattata quattro anni fa, con cui veniva introdotto il principio che i settori economici dovessero pagare in proporzione alla quantità e alla tipologia di rifiuti prodotti.
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Imposte e tariffe, comprese quelle dei rifiuti, stabili, con l’Irpef che da almeno 9 anni a questa parte non è mai stata aumentata. Un indebitamento drasticamente calato dai 138 milioni del 2013 agli 82 del 2017. Ben 6 i milioni per mutui per opere pubbliche, per non parlare delle ingenti poste messe a bilancio per istruzione, diritto allo studio e attività culturali, a cui si aggiungono 27 milioni di euro destinati agli interventi sul sociale.
Sono questi gli elementi salienti del bilancio di previsione 2018 del Comune di Udine, approvato dalla giunta comunale e ora al vaglio del prossimo Consiglio Comunale. Un bilancio di previsione che pareggia a quota 172 milioni e prevede circa 118 milioni di parte corrente e 28 di parte in conto capitale, con una quota residua relativa a poste di tipo tecnico.
“Non solo – commenta il sindaco di Udine, Furio Honsell – non abbiamo previsto un aumento delle tasse, ma, a parità di entrate, questo bilancio ci consente di non intervenire sulla spesa. I due principali elementi caratterizzanti – prosegue – sono i sufficienti finanziamenti e il fatto che siamo riusciti ad approvarlo molto presto. Merito, questo, della nuova contabilità e della legge regionale 18 del 2015 che prevede delle modalità di erogazione di finanziamento agli Enti locali che assicurano una certa stabilità. Non tocca più aspettare, come in passato, giugno o luglio per l’avanzo dell’amministrazione regionale con la conseguente incertezza della copertura finanziaria, bensì siamo già direttamente in grado di pianificare. Questo – chiarisce Honsell – è un passo molto importante nella gestione dell’autonomia dell’Ente locale, ma anche uno degli aspetti più significativi della gestione finanziaria della Regione guidata dalla giunta Serracchiani”. Altro aspetto molto importante sono i trasferimenti all’Uti, “finanziato, sempre dalla Regione – conclude il sindaco –, in modo sufficientemente adeguato per quelle che sono le sue attività e questo, a parità di servizi, ci permette di prevedere una compartecipazione veramente piccola”.
Di “bilancio che serve per continuare a lavorare senza interruzioni” parla anche l’assessora Cinzia Del Torre che si dice “soddisfatta che sia stato approvato già a dicembre – prosegue la delegata al Bilancio – in modo tale da consentire agli uffici di lavorare già da gennaio con continuità e senza andare in esercizio di amministrazione provvisoria come accadeva in passato, sia per la parte corrente, sia per le opere pubbliche. Il che – conclude – si traduce in un miglior tempo sfruttato a pieno per avviare progetti, gare e attività di ogni tipo”. Voce a parte riguarda il personale, le cui spese sono diminuite rispetto all’anno scorso, ma con una previsione di nuove assunzioni. “Per il prossimo triennio – conferma Del Torre –, abbiamo previsto l’assunzione di 26 nuovi dipendenti del Comune di Udine che andranno a coprire le carenze di organico di vari uffici. A queste si aggiungono poi le assunzioni in programma dall’Uti Friuli Centrale, come ad esempio quello per nuovi agenti della Polizia Locale o per tutti gli altri servizi passati all’Uti”.
Ma vediamo nel dettaglio le voci.
Parte corrente. Entrando nel dettaglio delle voci di bilancio, le entrate correnti sono pari a circa 116,8 milioni, a cui si aggiunge il fondo pluriennale vincolato di 0,3 milioni e l’avanzo di amministrazione di 0,6 milioni. La composizione delle entrate correnti evidenzia che 45 milioni derivano da trasferimenti (dei quali 39,8 milioni dalla Regione e altri enti locali, 4,6 milioni dallo Stato), 43,65 milioni si riferiscono a entrate tributarie (ad esempio Irpef, Imu, Tari, con una conferma dei gettiti dell’esercizio precedente) e 27,6 milioni a entrate extratributarie, ovvero connesse alle diverse tariffe dei servizi realizzati dal Comune, come piscine, asili nido, mense scolastiche, servizi ricreativi, di pre e post accoglienza, doposcuola, concessioni cimiteriali, sponsorizzazioni e utili delle società partecipate. Anche questa voce rimane stabile rispetto al 2017. Questo significa che su circa 117 milioni di entrate, il 39% deriva da trasferimenti regionali, il 37% dai tributi e il restante il 24% da tariffe e servizi.
Le spese correnti ammontano a circa 105,5 comprensivi degli importi da restituire allo Stato tramite la Regione a titolo di maggior gettito Imu (9 milioni) e degli accantonamenti per fondo crediti di dubbia esigibilità (per 2,3 milioni) a cui si aggiungono circa 12,2 milioni di rimborso mutui e prestiti. Nel 2013, l’indebitamento dell’amministrazione pubblica era di 138 milioni, mentre nel 2017 è sceso a 82 milioni di euro. Sul fronte delle spese correnti, in particolare, la voce più rilevante è rappresentata dall’acquisto di beni e di servizi, più di 52,6 milioni di euro. Voci importanti del bilancio sono poi le spese per l’istruzione e i diritto allo studio, che ammontano a quasi 9 milioni, quelle per i beni e le attività culturali, che ammontano a 7,7 euro, e quelle per lo sport, pari a circa 5,7 milioni. Il personale incide per 22,2 milioni, ma è in calo rispetto al 2017, quando era di 23 milioni. A questo proposito è già stato approvato dalla giunta il piano di programmazione del fabbisogno di personale a tempo indeterminato per il triennio 2018/2020. Ventisei in totale le assunzioni per categorie e profili diversi (8 categorie D e 3 C per il 2018, 8 D per il 2019 e 7 C per il 2020). Un’altra voce importante di spesa, è quella rappresentata da trasferimenti e che ammonta a 20,7.
Salvaguardia degli interventi assistenziali. Il settore sociale di diretta gestione comunale si conferma a circa 27 milioni e garantisce le attività in favore dell’infanzia, della disabilità e delle persone disagiate. Servirà a finanziare la gestione complessiva degli asili nido (4,3 milioni), le attività in favore di soggetti a rischio di esclusione sociale (11 milioni), il sostegno alle rette per le case di riposo e altri interventi per gli anziani (2,6 milioni), la gestione delle disabilità (3 milioni), interventi a famiglie e diritto alla casa (1,7 milioni), programmazione e governo delle rete dei sevizi sociali (3 milioni) e i servizi cimiteriali per 1,4.
Investimenti e piano delle opere. Il piano degli investimenti prevede interventi da attivare per circa 13 milioni, oltre alle opere già avviate negli anni precedenti. Si evidenziano gli interventi dell’ex Macello II lotto (4,4 milioni), la sistemazione, nella stessa area, delle palazzine di ingresso e relativi parcheggi (1,8 milioni). Un’altra voce importante è rappresentata dagli interventi per le scuole, in particolare i Certificati di prevenzione incendi, per circa 1 milione. Si prevede l’avvio degli interventi relativi ad Agenda Urbana POR FESR 2014-20 relativi a interventi alla biblioteca 2,5 milioni oltre al milione e mezzo per la progettazione del bando periferie che, lo ricordiamo, è stato finanziato dal Governo con 18 milioni di euro.
Tariffe. Come detto, le tariffe rimarranno invariate anche nel 2018. Confermate in particolare quest’anno le tariffe della tassa sui rifiuti (Tari) per le utenze domestiche, mentre, invece, per quelle non domestiche ci sarà un calo del 2,2%. Inoltre, come già era avvenuto negli anni precedenti, anche quest’anno la giunta comunale ha inserito nel bilancio di previsione un apposito fondo da 100 mila euro per calmierare la Tari per tre classi di categorie commerciali: bar-pizze al taglio, pizzerie-ristoranti, ortofrutta-pescherie-fioristi. Un intervento che permetterà di tutelare queste categorie dall’aumento della tassa prevista dalla normativa nazionale scattata quattro anni fa, con cui veniva introdotto il principio che i settori economici dovessero pagare in proporzione alla quantità e alla tipologia di rifiuti prodotti.
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