Aviano, 11 gen – A regime saranno 90 i milioni che lo Stato
utilizzerà per venire incontro alle richieste di stabilizzazione
dei ricercatori che lavorano negli Istituti di ricovero e cura a
carattere scientifico (Irccs) in Italia.
Lo ha assicurato Giovanni Leonardi, direttore generale della
sezione Ricerca e Innovazione del ministero della Salute,
incontrando quest’oggi ad Aviano i ricercatori precari che
lavorano al Centro di riferimento oncologico pordenonese e al
Burlo Garofolo di Trieste. A loro sono stati illustrati i recenti
provvedimenti ministeriali che riguardano il personale che opera
nei vari istituti italiani, a seguito dell’approvazione, in
commissione Bilancio della Camera prima e in Finanziaria poi di
un apposito provvedimento. All’incontro erano presenti anche
l’assessore regionale alla Salute, il direttore generale del Cro
di Aviano Mario Tubertini nonché il direttore scientifico della
struttura Paolo De Paoli.
In particolare, facendo riferimento ai dettagli del
provvedimento, Leonardi ha evidenziato come quello compiuto al
Cro sia il primo di una serie di incontri che il ministero della
Sanità ha intenzione di compiere con gli Irccs sia per illustrare
il provvedimento ma anche e soprattutto per cogliere una serie di
feedback che possano essere utili per limare la norma.
Quest’ultima – come spiegato – si rifà alla carta europea dei
ricercatori, in cui si riconosce, tra l’altro, il loro ruolo
giuridico nonché le caratteristiche del tipo di lavoro.
L’operazione di stabilizzazione – come illustrato dal
rappresentante del ministero – verrà garantita con una copertura
finanziaria di 90 milioni di euro, ovvero il doppio rispetto ai
47 richiesti inizialmente, ad integrazione dei fondi destinati
alla ricerca.
Leonardi ha infine delineato il percorso che il ministero intende
portare avanti sin da subito; quest’ultimo prevede la stipula
degli atti di indirizzo, incontri con gli altri Irccs e le
direzioni strategiche, la definizione del contratto collettivo
nazionale di lavoro per gli attuali precari, l’emanazione del
decreto ministeriale a cui fa seguito il decreto del Presidente
del Consiglio dei ministri, l’inquadramento del personale in
servizio e i relativi atti aziendali. Al termine di questo iter,
la norma potrà entrare a regime.
Come evidenziato dall’assessore alla Salute, la Regione, su
questo tema ha da sempre tenuto alta la sua attenzione
sollecitando a più riprese l’intervento del Governo – attraverso
specifiche lettere ai ministri Lorenzin e Madia – per sollecitare
l’avvio del percorso con il quale dare delle risposte al
problema. Quindi è stata espressa soddisfazione per
l’approvazione in commissione Bilancio della Camera, e
successivamente in finanziaria, dell’emendamento con il quale si
gettano basi giuridiche solide per giungere alla stabilizzazione
dei precari che operano all’interno degli istituti di ricovero e
cura.
Inoltre è stato ricordato che la Regione ha già avviato
all’interno delle Aziende sanitarie, un percorso per la
stabilizzazione del personale impegnato nella ricerca e di quello
a supporto, in possesso dei requisiti previsti dalla legge Madia.
L’amministrazione ha quindi definito gli strumenti per procedere
in questa direzione e a breve inizieranno gli incontri con le
organizzazioni sindacali per definire l’attuazione della norma
nazionale.
ARC/AL/ep
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