Trieste, 14 feb – L’incremento delle prestazioni svolta dai
medici di medicina generale, sia nell’attività di gruppo sia nei
centri di assistenza primaria, ha contribuito, con i circa 7mila
accessi giornalieri, alla riduzione di coloro i quali si
rivolgono al pronto soccorso e che raggiungono una media di 290
casi nelle 24 ore.
Così la Regione ha riposto oggi ad una interrogazione consiliare
riguardante il trattamento delle emergenze all’ospedale di
Pordenone.
In particolare, è stato ricordato che la direzione dell’Azienda
per l’assistenza sanitaria n.5 del Friuli Occidentale ha messo in
atto una serie di iniziative con le quali fare fronte ai picchi
di accessi al pronto soccorso del Santa Maria degli Angeli, punte
legate in questo periodo alla recrudescenza del fronte
influenzale che sta colpendo la popolazione.
È stato evidenziato che tra le iniziative adottate per affrontare
l’emergenza, figurano tra l’altro l’occupazione temporanea, nei
momenti di massimo afflusso, dei posti letto di day surgery per
evitare il fenomeno dei fuori reparto.
A ciò si aggiungono l’attivazione di un sistema di gestione unica
dei posti letto delle medicine di Pordenone, San Vito al
Tagliamento e Spilimbergo, l’accordo con la Casa di cura San
Giorgio per l’accoglimento di almeno un ricovero internistico
inviato dal Pronto soccorso di Pordenone e il reclutamento di
infermieri per potenziare il turno mattutino e pomeridiano.
La Regione ha ricordato infine che l’Aas n.5, oltre a tutto
questo, ha in corso di progettazione anche l’aumento di dieci
posti letto delle degenze di pneumologia, incremento necessario
in queste fasi di picchi di ricoveri per patologie legate a
complicanze influenzali. Inoltre è previsto anche lo spostamento
della sede della guardia medica.
ARC/AL/fc
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