Non girarti dall’altra parte, di Pierluigi Di Piazza

Non girarti dall’altra parte, di Pierluigi Di Piazza

I migranti sono una grande, esplicita rivelazione. Ci rivelano prima di tutto come sta il mondo, le sue situazioni drammatiche. Accogliendo una persona, guardando con umanità il suo volto, la domanda è immediata: perché sei qui, da dove vieni, da quali condizioni di vita? In secondo luogo i migranti ci rivelano chi sono provocando in noi incertezza, disagio, timore, curiosità, esigenza di conoscenza delle loro differenze. La loro presenza diventa per noi una provocazione a uscire dalla convinzione errata che il mondo sia il nostro mondo e che i mondi degli altri o gli altri mondi siano sempre inferiori al nostro.

Nel momento storico attuale la parola accoglienza entra nel dibattito, nelle polemiche, nella propaganda e negli esiti delle votazioni amministrative e politiche; è una parola divisiva anche fra coloro che si dicono credenti. Pierluigi Di Piazza, prete controcorrente, parla di accoglienza partendo dalla sua esperienza personale, di uomo, di prete, di insegnante, dall’esempio positivo dei suoi genitori e della solidale vita di paese, dalla fredda empatia riscontrata in seminario, dalla sensibilità del proprio insegnamento scolastico condotto in modo aperto e rispettoso, dalla conduzione di una parrocchia attiva e coinvolta, sempre, nell’attenzione all’altro, accogliente di ogni pensiero e diversità. Lo fa attingendo soprattutto alla sua esperienza di fondatore del Centro di accoglienza per stranieri e di promozione culturale Ernesto Balducci, di guerriero dell’accoglienza che affronta i piccoli grandi ostacoli quotidiani con coraggio e con la fede, mettendo in discussione personali pregiudizi e paure.  Il suo è un invito a riflettere, a sentire, a non girarsi dall’altra parte, ma ad accettare la sfida dell’accoglienza, per seminare una nuova umanità.

Con i contributi di: don Tonio Dell’Olio presidente della Pro Civitate Christiana di Assisi; Paolo Tomasin, sociologo ed esperto in cooperazione e integrazione sociale e Gianfranco Schiavone, vicepresidente dell’ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione) e presidente dell’ICS (Consorzio Italiano di Solidarietà) di Trieste.

Venerdì 8 febbraio, ore 20.30 c/o Centro Balducci, Zugliano (UD)

Con l’autore Pierluigi Di Piazza intervengono: Fawad e Raufi, Marina Lalovic, Alessandra Salvatori, Gianfranco Schiavone, Paolo Tomasin e in collegamento con Mimmo Lucano.

Sabato 9 febbraio, ore 16.45 c/o Biblioteca Civica, Pordenone (PN)

Nell’ambito del festival Il Dialogo Creativo, “Dialogo sull’altro” con Pierluigi Di Piazza

e Francesco Ohazuruike. Presenta Paola Dalle Molle.

i seguito un breve estratto dal libro NON GIRARTI DALL’ALTRA PARTE. LE SFIDE DELL’ACCOGLIENZA, di Pierluigi Di Piazza. In libreria dal 7 febbraio 2019.

Siamo tristemente in una situazione di degrado culturale e di conseguenza anche etico, politico e legislativo. Penso spesso all’indicazione di Antonio Gramsci riguardo alla cultura e più volte ne condivido le affermazioni e le prospettive negli incontri pubblici. Così scrisse Gramsci: «La cultura non è possedere un magazzino ben fornito di notizie, ma è la capacità che la mente ha di comprendere la vita, il posto che vi teniamo, il nostro rapporto con gli altri uomini. Ha cultura chi ha coscienza del sé e del tutto, chi sente la relazione con gli altri esseri. Cultura è la stessa cosa che la filosofia; ciascuno di noi è un poco filosofo; lo è tanto di più quanto più è uomo. Cultura, filosofia, umanità sono termini che si riducono uno nell’altro: cosicché essere colto, essere filosofo lo può chiunque voglia. Basta vivere da uomini, cioè cercare di spiegare a noi stessi il perché delle azioni proprie e altrui; tenere gli occhi aperti, curiosi su tutto e tutti, sforzandosi di capire ogni giorno di più l’organismo di cui siamo parte, penetrare la vita con tutte le nostre forze di consapevolezza, di passione, di volontà; non addormentarsi, non impigrirsi mai; dare alla vita il suo giusto valore in modo da essere pronti, secondo necessità, a difenderla o a sacrificarla. La cultura non ha altro significato».

COPY Nuovadimensione Editore, Portogruaro 2019

Pierluigi Di Piazza, prete dal 1975, laureato in Teologia, insegnante per 30 anni, nel 1988 ha fondato il Centro di accoglienza per stranieri e di promozione culturale Ernesto Balducci di Zugliano (Udine), di cui è responsabile. Tra le sue pubblicazioni, ricordiamo Fuori dal tempio. La Chiesa al servizio dell’umanità (Laterza, 2011), Io credo. Dialogo tra un’atea e un prete (con Margherita Hack, Nuovadimensione 2012), Compagni di strada, in cammino nella Chiesa della speranza (Laterza, 2014), Il mio nemico è l’indifferenza. Essere cristiani nel tempo del grande esodo (Laterza, 2016), e Vivere e morire con dignità (con Beppino Englaro, Giulia Facchini Martini e Vito di Piazza, Nuovadimensione, 2016).