“Ci sono due cose che contraddistinguono le genti del Friuli Venezia Giulia: saper fare bene le cose ed essere rispettosi. Per questo la tappa del Giro d’Italia sul Lussari sarà fatta nel rispetto della santità del luogo e della natura, offrendo un percorso adeguato a un’occasione unica e irripetibile”.
Lo ha dichiarato il vicegovernatore con delega alla Protezione civile, Riccardo Riccardi, nel corso del sopralluogo tenutosi questo pomeriggio sulla pista che dalla Val Saisera sale al Monte Santo e che potrebbe diventare l’ultima tappa dell’edizione del 2021 della corsa rosa.
“Smorziamo subito le polemiche accese nelle scorse settimane – ha dichiarato Riccardi – perché le tecnologie di oggi ci permettono di poter fare bene le cose, limitando l’impatto per la sistemazione della pista che sale al Lussari utilizzando anche materiale naturale”.
Il vicegovernatore ha ribadito quanto già espresso in occasione del lancio del progetto di fare del Lussari la seconda montagna mitica del ciclismo dopo lo Zoncolan. “Questa – ha detto – è una grande occasione di visibilità per la nostra regione, perché il Giro d’Italia ha una portata mediatica internazionale”.
“È giusto – ha spiegato Riccardi – preoccuparsi dell’impatto. Ma non ci si può chiudere a riccio davanti alle novità, perché altrimenti non si evolve. E il Friuli Venezia Giulia, anche grazie ad eventi come questi, può riconquistare la ribalta che si merita”.
Oltre al vicegovernatore, hanno partecipato al sopralluogo anche il sindaco di Tarvisio, Renzo Zanette, e il patron delle tappe regionali del Giro, Enzo Cainero, assieme ai tecnici della corsa rosa e della Protezione civile regionale.