L’ateneo friulano e il Comune di Udine propongono cinque serate dedicate alle grandi scoperte dei principali scavi archeologici dell’università di Udine nel Friuli e nel mondo. Martedì 20 aprile alle ore 18 in sala Ajace il primo appuntamento
Cinque serate di misteri svelati e scoperte sensazionali nei grandi scavi archeologici dell’università di Udine nel Friuli e nel mondo. È tutto pronto per il debutto di “Memorie della terra”, il ciclo di conferenze archeologiche organizzato dal dipartimento di Storia e Tutela dei Beni Culturali dell’ateneo udinese e dall’assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Udine. A partire dal 20 aprile scatteranno cinque appuntamenti divulgativi, nel corso dei quali gli stessi protagonisti presenteranno le scoperte archeologiche più straordinarie portate a termine dall’università di Udine in Siria e nella nostra regione. Una serie di incontri pensati per un pubblico di non addetti ai lavori per raccontare ricerche memorabili attraverso presentazioni semplici e accattivanti, basate su un largo uso di audiovisivi.
La conferenza di apertura della rassegna, in programma martedì 20 aprile in sala Ajace alle 18, presenterà gli scavi archeologici in Siria, dove da oltre un decennio l’ateneo friulano è protagonista con una delle missioni archeologiche all’estero più importanti del nostro Paese nel sito di Mishrifeh, l’antica Qatna, una delle grandi capitali del Levante del II millennio a.C. L’incontro, tenuto dal prof. Daniele Moranti Bonacossi, si intitolerà “Tesori dell’antica Siria. La scoperta del regno di Qatna”. L’ascoltatore sarà condotto alla scoperta di uno dei principali regni dimenticati della Siria antica, che il lavoro degli archeologi friulani ha oggi restituito dalla polvere della steppa. La narrazione, che procederà attraverso l’illustrazione delle scoperte più sensazionali fatte nei palazzi, nei templi, nelle botteghe e nei sepolcri reali della città di Qatna, consentirà di ricostruire la storia e la vita di una grande città carovaniera della Siria antica, posta all’incrocio delle rotte commerciali tra Mediterraneo e Vicino Oriente.
Il secondo blocco di incontri interesserà direttamente la storia del Friuli a partire dalla preistoria fino a giungere all’epoca medievale. Un viaggio nella memoria storia della nostra regione che partirà da “Il Friuli prima dei romani. Ricerche e scoperte nei luoghi della protostoria” (27 aprile ore 18) per condurre gli spettatori attraverso tumuli e castellieri, imponenti sepolcri ed insediamenti di epoca protostorica, per molti aspetti ancora misteriosi e ricchi di fascino, disseminati nella pianura friulana. Successivamente l’attenzione si sposterà su Aquileia, una città “europea” già in epoca romana, proiettata verso gli empori orientali e mediterranei. L’incontro “Dallo scavo delle Grandi Terme alla storia di Aquileia” (4 maggio alle 18) presenterà le testimonianze archeologiche rinvenute nei grandi edifici termali scavati dagli specialisti archeologi dell’università di Udine.
Quarta tappa di questo viaggio nel tempo si intitolerà “I custodi delle valli: la vita di un castello del Friuli Orientale” (11 maggio ore 18), il racconto di un’epoca affascinante come il medioevo friulano, attraverso la storia e la descrizione dei castelli, le più emblematiche testimonianze di quel tempo, a metà tra fortezza e centro urbano, posti a protezione delle vallate della nostra regione.
Il ciclo di incontri si chiuderà con le “Ossa della terra” (18 maggio ore 18), un appuntamento dedicato all’insieme delle informazioni che lo studio dei resti scheletrici umani rinvenuti negli scavi archeologici dell’ateneo friulano fornisce a specialisti e semplici interessati. In particolare, il racconto mostrerà come i resti ossei rinvenuti nelle antiche necropoli rappresentino una sorta di “archivio” attraverso il quale è possibile risalire non solo al sesso e all’età degli individui, ma anche al loro stato di salute, alle abitudini alimentari e addirittura al lavoro quotidiano svolto dalle popolazioni umane del passato.