“Abbiamo adottato una nuova decisione. Siamo consapevoli di quanto sia difficile cambiare le nostre abitudini, lo capisco anche io. Sono abitudini che ragionevolmente con il tempo alla luce delle nostre raccomandazioni potranno essere modificate, ma tempo non ce n’è. Stiamo avendo una crescita importante di contagi e persone ricoverate e persone decedute. Le nostre abitudini quindi vanno cambiate ora e dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia. Lo dobbiamo fare subito e ci riusciremo solo se tutti collaboreremo e ci adatteremo subito a queste norme più stringenti, ma se la salute dei cittadini è un bene messo a repentaglio, siamo costretti a imporre sacrifici per quanto riguarda altri interessi. Per questo ho firmato un provvedimento che si può sintetizzare in ‘Io resto a casa’. Non ci sarà più una zona rossa: saranno da limitare in tutta la penisola gli spostamenti, a meno che non ci siano motivi di lavoro o di salute. Aggiungiamo anche un divieto di assembramenti in locali aperti al pubblico. Abbiamo visto foto di movida e divertimento: non ci possiamo più permettere queste occasioni di aggregazione che diventano occasioni di contagio. Dobbiamo garantire la salute a tutti, non possiamo permetterci di abbassare la guardia. Oggi è il momento della responsabilità”, ha continuato Conte, dedicando un pensiero ai medici e infermieri. “Dobbiamo restare a casa. Il futuro dell’Italia è nelle nostre mani, che devono essere responsabili. Per questo da oggi in tutto il territorio nazionale varranno le misure già valide nelle province del Nord”, ha spiegato Conte, affermando che non ci sia ragione per consentire le partite di calcio o altre attività sportive. “Queste misure sono nel Dpcm che sto per firmare che andrà in Gazzetta Ufficiale stasera ed entreranno in vigore domattina. Abbiamo sentito anche i presidenti delle Regioni: tutti hanno condiviso l’estensione di un unico regime di disciplina a tutta la penisola. Rimangono confermate le modalità di autocertificazione per gli spostamenti”, ha continuato il premier, ricordando che le dichiarazioni devono essere veritiere. “Per quanto riguarda i trasporti pubblici non è prevista alcuna limitazione: cerchiamo di garantire la continuità del sistema produttivo e la possibilità alle persone di poter andare a lavorare”, ha proseguito. “Siccome noi andiamo ad estendere il regime di disciplina per le zone rosse, automaticamente portiamo la sospensione delle attività didattiche fino al 3 aprile. Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19, le disposizioni di cui all’articolo 1, comma 1, lettera f) del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 marzo 2020 si applicano all’intero territorio nazionale”: così si legge nell’ordinanza che verrà pubblicata in Gazzetta Ufficiale.
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