Dalla Lira al Salterio, dal Monocordo alla Citola. Un assortimento di strumenti che sono gli antenati dei più recenti e conosciuti chitarra, tromba, pianoforte e violino. Strumenti straordinari e affascinanti, che possono essere ancor oggi ammirati e, soprattutto, “ascoltati” nel nuovo percorso espositivo della mostra permanente “Theatrum instrumentorum”, allestita nel castello di Gorizia e che rappresenta l’unico caso di questo genere in Friuli Venezia Giulia e tra i pochi in Italia.
La mostra, allestita dall’associazione Dramsam Centro Giuliano di Musica Antica, è stata illustrata oggi, 2 settembre, alla presenza del sindaco del capoluogo isontino, Rodolfo Ziberna, dell’assessore alla Cultura, Fabrizio Oreti, della responsabile del castello, Emanuela Uccello, e da Alessandra Cossi, responsabile attività didattica e presidente di Dramsam.
«Ripensare a una mostra non più concentrata in un unico spazio, come era fino ad oggi nella Sala degli Stati Provinciali, ma frazionata in più ambiti anche di diverse caratteristiche – commenta Cossi –, ci ha obbligato a una progettualità per alcuni aspetti necessariamente innovativa e multipla. La necessità di rafforzare l’idea di un percorso espositivo, infatti, ci ha spinto a pensare alla narrazione come concetto guida del progetto. La tecnologia – continua – permette oggi l’applicazione facilitata di tecniche e linguaggi che, nel nostro caso, potranno andare dalla multimedialità associata all’esposizione alle applicazioni per smartphone, dalla realtà virtuale alla realtà aumentata, alla narrazione attraverso brevi video clip. Sarà questo – conclude Cossi – l’indirizzo che ci guiderà nella creazione del nuovo percorso interattivo pensato che Dramsam, in collaborazione con il Comune di Gorizia e con il supporto indispensabile della Regione Friuli Venezia Giulia, applicherà a breve alla mostra permanente Theatrum Instrumentorum, che, nel frattempo, è visitabile nel rinnovato allestimento ora presente sempre al Castello di Gorizia, ma “declinato”all’interno di più sale in un percorso che ora comprende anche il recupero di un nuovo spazio al piano nobile del maniero».
“Questa nuova articolazione di “Theatrum Instrumentorum” rappresenta la prima tappa di una nuova e più efficace valorizzazione di questo straordinario patrimonio che rappresenta un valore aggiunto per il nostro castello- sottolinea il sindaco, Rodolfo Ziberna – e che troverà un suo innovativo ruolo nel progetto multimediale che si sta realizzando all’interno del nostro monumento simbolo rendendolo sicuramente più attrattivo”.
“Con questa nuova iniziativa vogliamo ribadire la volontà dell’amministrazione di ripartire anche in ambito culturale, pur con tutti i limiti dovuti all’epidemia che, purtroppo, sta davvero limitando questo importante settore cittadino- rimarca l’assessore alla cultura, Fabrizio Oreti-. Dopo aver riaperto il castello e aver inaugurato la mostra su Massimiliano I oggi riapriamo anche “Theatrum Instrumentorum” con una nuova disposizione che lo integra ancora di più nelle magiche atmosfere del nostro maniero”.
La mostra Theatrum Instrumentorum, oltre ad offrire una godibile visione panoramica sul mondo degli strumenti musicali dei secoli tra l’XI e il XVII, rappresenta anche un’occasione, più unica che rara, per saggiare competenze, tra artigianato artistico e tecnologia, applicate all’invenzione e alla produzione di un ricco repertorio di oggetti per “fare musica” che rappresenta una delle più ricche eredità artistiche europee.
Dagli strumenti musicali inventati tra Medioevo e Rinascimento discendono la quasi totalità degli strumenti musicali che oggi conosciamo e che ancora utilizziamo, unitamente a tutta una serie di altri che hanno rappresentato tentativi di limitato successo, ma di sicuro interesse e curiosità. La mostra si compone di una raccolta di strumenti musicali ricostruiti (ovvero dei quali non si è conservato nessuno strumento originale) ed una parte di copie da originali conservatisi sino ai giorni nostri.
La ricostruzione degli strumenti esposti si è realizzata tenendo conto di alcune esigenze primarie, ovvero la volontà di utilizzare materiali costruttivi simili a quelli impiegati all’epoca ed analoghe tecniche costruttive, e soprattutto la necessità che questi strumenti fossero effettivamente in grado di “suonare” e risultassero quindi impiegabili nella realizzazione della musica antica.
La mostra sarà aperta:
dal martedì alla domenica;
dalle ore 10.00 alle 13.00 con ultimo ingresso alle ore 12.00 e dalle ore 15.00 alle 19.00 con ultimo ingresso alle ore 18.00;
visite a gruppi da max 6 persone ogni 30 minuti:
ad esclusione della giornata del lunedì, giornata di chiusura al pubblico del maniero.
NON si effettuano prenotazioni: i gruppi si costituiscono all’ingresso del Castello e vengono accompagnati nella visita nel percorso ragionato all’interno del maniero.
Il costo del biglietto di ingresso è di € 3,00 intero e € 1,50 ridotto.