“Guardando ai numeri, questa è una crescita (di contagi, ndr) che ha iniziato la fase pre-esponenziale. Starà a tutti noi con uno sforzo comune far sì che non si arrivi ai numeri dello scorso marzo”. Lo dice Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia all’Università di Padova, parlando dell’impennata di casi Covid in Italia durante la trasmissione ‘Piazzapulita’ su La7.
“Un nuovo lockdown? Se non riusciamo a contenere il contagio sicuramente sarà necessario imporre restrizioni a determinate attività o creare piccole zone rosse per evitare l’effetto a catena sul resto del paese. Questo può essere lo scenario, ma sono sicuro che abbiamo imparato tantissimo e che non dovremo arrivare a un nuovo lockdown”, sottolinea Crisanti.
Commentando un servizio sulle code interminabili per effettuare il tampone ai drive-in, Crisanti spiega poi che dal suo punto di vista è stata “sottovalutata la domanda e la richiesta del tampone”. “Con l’apertura delle scuole e l’inizio di tutte le attività produttive abbiamo generato una quantità di richiesta di tamponi gigantesca, che non è stata prevista. Questo è il vero problema. Due mesi fa avevo presentato un piano che descriveva la situazione che si sta verificando adesso e avevo proposto una soluzione. Loro (il governo, ndr) lo hanno sottoposto al Cts e da lì non si è saputo più nulla”, rimarca Crisanti, evidenziando che “a giugno avremmo dovuto creare una muraglia invalicabile investendo in sicurezza, sorveglianza attiva e tracciamento e migliorando la app Immuni”.
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