“Sono 17 i casi positivi che presentano la variante inglese individuati nei laboratori di virologia delle tre aziende sanitarie del Friuli Venezia Giulia e dalla Salus di Trieste”.
“Lo studio – spiega il vicegovernatore – è stato compiuto su un campione formato da 343 tamponi raccolti nei giorni compresi tra i 3 e 4 febbraio, riesaminati con test TermoFisher per valutare l’idoneità del materiale al sequenziamento. Del materiale a disposizione, 267 tamponi presentavano caratteristiche tali da poter essere valutati, e, di questi, 48 campioni avevano le caratteristiche in base alle quali era possibile verificare la presenza o meno della mutazione del gene S tipiche di questa variante e sono stati sequenziati con tecnica NGS presso l’Area di Ricerca di Trieste dal dott. Licastro”
“Al termine dell’indagine – prosegue Riccardi – è emerso che in 17 casi è stata rilevata la variante inglese. Di questi campioni, 9 sono giunti dall’Azienda sanitaria universitaria del Friuli centrale, 4 dall’Asfo, 3 quelli inviati dalla Salus di Trieste e infine uno dall’Asugi”.
“Secondo le disposizioni vigenti – conclude il vicegovernatore – il materiale sequenziato in cui è stata rilevata la variante inglese verrà inviata all’Istituto superiore di Sanità”.