Continuano domani, nuovamente alla prime luci del mattino, le ricerche dell’escursionista disperso dal 23 marzo non avendo più fatto rientro da una escursione lungo il sentiero naturalistico Zisilin.Oggi le forze in campo, Soccorso alpino e speleologico, Guardia di finanza, Vigili del fuoco, Unità cinofile della Protezione civile, della guardia di finanza e del soccorso alpino hanno proseguito fin dalle 5 del mattino per tutto il giorno ad effettuare delle battute sistematiche del terreno. Settantotto i partecipanti, suddivisi in trentacinque squadre. Sono stati battuti sistematicamente 215 ettari. Le squadre degli speleologi del Soccorso alpino e speleologico sono arrivate in forze e si sono dedicate alla perlustrazione sistematica di gran parte dei buchi e delle grotte censite nel catasto grotte (ieri ne erano state visitate solamente alcune). Al calar del buio rientreranno tutte le squadre ancor impegnate sul terreno.
L’ipotesi che si profila, avendo ormai controllato tutti i punti in cui il sentiero lambiva punti pericolosi ed esposti verso il torrente Gorgaz e nella zona di cresta, è che l’escursionista possa aver abbandonato il sentiero prima di aver concluso l’anello, prendendo una scorciatoia nella speranza di abbreviare, magari perché si era attardato riposto all’orario programmato assieme alla moglie.
E’ in questi punti che domani si procederà ad indagare: se l’escursionista avesse tentato di “tagliare” l’anello potrebbe essersi imbattuto in qualche tratto impervio e difficile, data la conformazione del terreno articolata e carsica.