In occasione della Pasqua 2022, l’Arcivescovo mons. Andrea Bruno Mazzocato consegna alla Chiesa udinese il suo tradizionale messaggio pasquale. Al centro, il tema della giustizia di Dio; sullo sfondo, le atrocità della guerra, in particolare del conflitto in Ucraina.
Cari fratelli e sorelle,
viviamo la Santa Pasqua di quest’anno portando negli occhi e nel cuore le immagini della strage di persone indifese che l’insensata aggressione armata dell’Ucraina continua cinicamente a perpetrare. Se mai ci fosse bisogno di conferma, credo sia evidente a tutti che la guerra è opera di satana, che odia la vita e Colui che ne è l’autore, Dio Padre creatore. Satana ha ancora una volta trovato alleati, i quali hanno nel cuore l’istinto omicida di Caino e collaborano all’identica opera di morte.
Quei corpi abbandonati senza alcun rispetto lungo le strade o nelle fosse comuni delle città ucraine hanno addosso il sangue di Abele che chiede giustizia. La chiedono le mamme uccise con i loro bambini o mentre coprivano col proprio corpo i figli per salvarli da quell’inferno.
Ma chi può fare loro giustizia? Chi può restituire, cioè, il bene primario della vita che è stato loro iniquamente strappato? Non rientra tra le possibilità di qualsiasi tribunale umano, che potrà essere anche in futuro costituito. Noi siamo troppo deboli per riparare l’opera di morte del demonio e dei suoi emissari.
E Dio, dal canto suo, può rendere giustizia alle vittime della guerra in Ucraina e delle tante altre guerre che i mezzi di comunicazione per lo più non ci documentano? O tace anche Lui? A queste grandi domande ha risposto Gesù con la sua santa Pasqua di passione morte e risurrezione che stiamo per celebrare.
Egli è il Figlio di Dio Padre che si è fatto uomo proprio per portare la giustizia divina in mezzo a noi umani, intossicati dal maligno e dalle sue opere di peccato. A differenza della nostra, però, la sua giustizia non è condanna del colpevole, ma perdono e misericordia. Offre ai peccatori la possibilità di purificare i loro cuori dagli istinti di cattiveria e di violenza, in modo che non ci siano più né carnefici, né vittime, ma fratelli che si amano.
I vangeli raccontano che nell’agonia vissuta nel Getsemani, Dio Padre ha dato da bere a Gesù, suo Figlio, un calice amarissimo dov’era deposta ogni forma di male da noi umani compiuto, comprese le infernali violenze che si stanno perpetrando in Ucraina. Egli ha assorbito tutto questo male nel suo corpo e nel suo cuore donando sempre e solo misericordia e perdono, fino all’offerta totale di sé sulla croce. L’Amore infinito che aveva nel cuore ha vinto su ogni male, anche sulla morte; Egli è risorto dal sepolcro il mattino di Pasqua inaugurando una Vita nuova ed eterna che non patisce più né lacrime, né ingiustizie.
In quel suo “paradiso” egli accoglie anche i suoi fratelli e sorelle che sono stati distrutti dall’odio e dalle violenze, da Abele fino alle povere vittime abbandonate lungo le strade in Ucraina. Noi possiamo far poco per loro, ma Gesù va a raccoglierle una per una e le porta con sé.
È pronto ad accogliere anche i loro carnefici: se, come il ladrone crocifisso alla sua destra, si pentono e invocano la sua misericordia, c’è posto anche per loro nel suo paradiso.
Questa è la giustizia che Gesù ha portato e continua a realizzare tra noi uomini con la sua croce e risurrezione.
A noi che siamo uniti a Lui col battesimo, chiede di allearci nella sua lotta vittoriosa contro il demonio e la sua opera infernale di ingiustizia e di morte. Se a volte il male ci sembra troppo potente, rinnoviamo la nostra speranza guardando verso Gesù crocifisso e verso il suo cuore squarciato, dal quale ha spigionato l’Amore più forte della morte.
Auguri di una Santa Pasqua con la benedizione del Risorto.
+ Andrea Bruno Mazzocato, Arcivescovo