Alle 7:30 di questa mattina, 20 novembre 2024, coordinate dalla Prefettura di Trieste, hanno preso avvio le attività volte alla verifica della presenza di richiedenti asilo, privi di immediate forme di accoglienza, nell’area del Porto Vecchio nei pressi della pensilina degli autobus e alla conseguente attività di presa in carico degli stessi.
Con tale finalità, sul posto è presente personale di:
– Prefettura per assicurare l’accoglienza dei migranti richiedenti asilo;
– Ufficio immigrazione della Questura per l’esame delle posizioni di soggiorno;
– UNHCR, deputato a fornire alle persone ivi presenti un’adeguata e piena informativa legale sulle operazioni in corso e sulla possibilità, per i richiedenti asilo, di ricevere ospitalità nei CAS;
– Azienda Sanitaria (Asugi), per le visite mediche e la rilevazione di eventuali problematiche o vulnerabilità sanitarie, coadiuvata da un mezzo del Soccorso Sanitario Urgente per eventuali necessità di immediata assistenza;
– Vigili del Fuoco per garantire tempestivi interventi in caso di necessità;
– Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza per la consueta cornice di sicurezza;
– Polizia locale impegnata nella gestione della viabilità.
Per la migliore funzionalità delle operazioni, sul posto sono inoltre state installate tensostrutture, fornite dalla Protezione civile regionale. Nelle more delle operazioni è prevista la fornitura di pasti ai migranti presenti in loco da parte della Fondazione Diocesana Caritas Onlus di Trieste, con oneri a carico di questa Prefettura.
L’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, darà oggi il proprio sostegno alle operazioni di trasferimento presso strutture di accoglienza adeguate in altre regioni italiane di circa duecento persone, molte delle quali richiedenti asilo, che in queste ultime settimane hanno trovato riparo temporaneo presso il Porto Vecchio di Trieste.
Il sostegno offerto da UNHCR alle operazioni di trasferimento è volto a tutelare i diritti dei richiedenti asilo e garantire loro un’accoglienza dignitosa e sicura in strutture che, oltre a fornire prestazioni di accoglienza materiale, siano dotate di servizi fondamentali quali assistenza sanitaria, assistenza sociale e psicologica, mediazione linguistico-culturale.
“Accogliamo con favore l’impegno delle autorità locali e nazionali per trovare soluzioni a questa situazione,” ha dichiarato Chiara Cardoletti, rappresentante dell’UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino. “È auspicabile che i trasferimenti avvengano in maniera rapida e regolare e ribadiamo l’importanza di una risposta coordinata e solidale al fine di distribuire equamente le responsabilità dell’accoglienza e garantire il rispetto dei diritti umani fondamentali dei richiedenti asilo. Tuttavia, è essenziale che le autorità e le istituzioni locali intensifichino gli sforzi per ampliare e rafforzare l’offerta di accoglienza per i richiedenti asilo in transito a Trieste che arrivano spesso in condizioni di estrema vulnerabilità”.
L’UNHCR ribadisce l’importanza di assicurare condizioni di vita adeguate e conformi agli standard internazionali, così come l’accesso tempestivo alle procedure per la protezione internazionale. Facilitando il trasferimento verso strutture di accoglienza idonee, si intende rispondere ai bisogni più urgenti di queste persone vulnerabili, riducendo il rischio di esposizione a condizioni di precarietà e marginalizzazione.
L’UNHCR continuerà a monitorare la situazione, offrendo il proprio supporto alle autorità e alle organizzazioni della società civile per facilitare una transizione verso strutture di accoglienza sicure e dignitose, promuovendo al contempo politiche di integrazione efficaci.