Università: Confindustria, no a fusione Udine-Trieste

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“L’Università di Udine rappresenta per il Friuli un soggetto strategico di crescita culturale e di  diffusione delle conoscenze tecnico-scientifiche venendo a svolgere, nei suoi trentadue anni di operatività, un ruolo insostituibile di interazione tra il sapere scientifico ed il territorio. Oltre alla ricerca ed alla didattica che costituiscono le funzioni cardine dell’istruzione universitaria, il radicamento con il territorio si è tradotto nello sviluppo di quella che è stata definita la “terza missione”, quella del trasferimento della conoscenza per lo sviluppo economico e sociale del Friuli. L’Università si è consolidata, quindi, come una “eccellenza” del territorio che come tale va salvaguardata nella sua identità e nella sua autonomia”.

Lo precisa il Presidente di Confindustria Udine, Adriano Luci, che commentando recenti ipotesi di fusione tra le Università presenti in Regione, sottolinea come si tratti di una soluzione irrealizzabile per la storia dello sviluppo delle istituzioni universitarie a livello regionale che rispondono ciascuna ad esigenze specifiche e per le caratteristiche dell’organizzazione universitaria non si tradurrebbe in economie di costo. La fusione avrebbe un senso se rivolta all’acquisizione di nuovi mercati, mentre le Università regionali hanno un unico mercato di riferimento che è, appunto, quello regionale per cui a costi fissi si sommerebbero costi fissi senza alcun beneficio.

“E’ opportuno invece sviluppare il sistema universitario a livello regionale ma questo deve essere finalizzato a valorizzare le singole identità per il ruolo che svolgono in termini di capacità didattica e di approfondimento scientifico.

Bisogna puntare sulla qualità, sull’efficienza e sul merito favorendo le opportune sinergie nel quadro  di forme di collaborazione che esaltino le specificità e le eccellenze delle singole realtà nella logica di eliminare sprechi e sovrapposizioni mettendo in rete competenze ed esperienze.

Ed è in questo contesto che va rafforzato il ruolo dell’Università di Udine: partendo dai risultati  in termini di livello della ricerca e di capacità di correlazione con il territorio. Sono asset che vanno salvaguardati in una logica che sia cooperativa con la altre Università ma che al tempo stesso esalti l’identità ed il significato intrinseco del rapporto dell’Università di Udine con il suo territorio senza chiusure localistiche.

Gli industriali friulani, conclude il Presidente Luci, sono vicini all’Università di Udine, ne condividono i progetti e li sostengono”.