Teatro: torna l’Odissea in friulano – 25/27 nov

Odisee

udine – 24 nov ’10 – Ritorna l’Odissea in friulano. Lo spettacolo che, sotto l’egida della Provincia di Udine, vede insieme la Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine, l’Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia e la Fondazione Teatro Nuovo “Giovanni da Udine”, aveva debuttato lo scorso aprile proprio al “Giovanni da Udine”. Il viaggio riprende, a partire da domani, in tre teatri del circuito ERT grazie anche alla collaborazione delle locali amministrazioni comunali. S’inizia giovedì 25 novembre all’Auditorium Comunale di Lestizza (ore 20.45) per proseguire venerdì 26 novembre a Gemona del Friuli (Teatro Sociale, ore 21) e concludere la breve tournee a Zoppola sabato 27 novembre (Auditorium Comunale ore 20.45). A Lestizza, dove lo spettacolo apre ufficialmente la stagione teatrale, interverranno Claudio de Maglio e Carlo Tolazzi, rispettivamente regista e traduttore/drammaturgo dello spettacolo. Rispetto alla prima versione, “Odissee” si presenta al pubblico in una forma nuova e rivisitata. Sul palco saliranno alcuni dei più apprezzati attori friulani quali Massimo Somaglino, Maria Ariis, Fabiano Fantini, Chiara Donada, Claudia Grimaz, Nicoletta Oscuro, Giuliano Bonanni, Federico Scridel, Francesco Godina, Valdi Tessaro; corregionali saranno anche tutti i professionisti che contribuiscono alla riuscita della messinscena: Vittorio Vella per le musiche, Paolo Comuzzi per l’editing video,  Emmanuela Cossar per i costumi, Marco Toller per la consulenza musicale, oltre alla prestigiosa collaborazione di Giovanna Marini per i canti.

La messinscena di Odissee si fonda sulla costruzione drammaturgica di Claudio de Maglio, coadiuvato da Carlo Tolazzi per la traduzione in lingua friulana, e ha come punto di riferimento la traduzione dal greco in friulano a opera di Alessandro Carrozzo e Pierluigi Visintin.
La dimensione corale di Odissee appare fin dalla sua capacità di intrecciare  esperienze artistiche che riescono a restituirci il poema omerico rivisitato sotto una luce nuova di senso e attualità sorprendenti. La parola “Odissee” detta in friulano, singolare, oppure in italiano, plurale, ci apre un patrimonio di significati che ci immergono nel desiderio di esplorare, di capire, di confrontarci  con la realtà che ci circonda rispecchiata nelle storia che vediamo in scena, la relazione  che intreccia i percorsi diversi di Ulisse, di Telemaco, di Penelope e infine dei compagni di Ulisse fino a scoprire il legame con le tante storie che incrociano dentro l’anima e la terra del Friuli: una terra di emigranti divenuta ai nostri giorni di immigrati, una terra di arrivi e partenze, di speranze e incontri.
Tra le tante Odissee vi è quella di Telemaco che compie un percorso di crescita e di ingresso nell’età adulta: la sua è la storia di un figlio che cerca il padre, una metafora calzante per tanti padri assenti e lontani del nostro e di tutti i tempi. Vi è l’Odissea di Penelope e delle donne che come Calipso e Circe hanno amato l’eroe: Penelope non è solo la moglie fedele ma una donna forte che sa aspettare, ma modernamente su questa attesa innesta una ricerca di sé stessa che la avvicina al percorso dell’eroe omerico. La tela di Penelope racconta il viaggio di Odisseo e attraverso la dinamica del suo intrecciarsi e disfarsi diventa il controcanto delle peregrinazioni di Odisseo.
La reinterpretazione dei diversi tipi di friulano a cura di Carlo Tolazzi a seconda delle storie e dei personaggi che si incontrano, è anche un modo per esplorare la ricchezza offertaci da un ulteriore viaggio: quello all’interno di una lingua viva che si declina nelle tante parlate di zona e offre immaginari e mondi diversi, in modo tale che il variegato microcosmo friulano diventi metafora del macrocosmo e possa parlare a noi uomini e donne “in viaggio” per questo ventunesimo secolo.

Informazioni chiamando il Comune di Lestizza (0432/760084), il Teatro Sociale di Gemona (0432/970520) e la Biblioteca Comunale di Zoppola (0434/979947). Maggiori informazioni anche al sito www.ertfvg.it .