Fukushima: nel reattore 2 acqua iperradioattiva

nucleare

TOKYO 26 marzo – La radioattivita’ dell’acqua al reattore n.2 della centrale di Fukushima e’ estremamente elevata ed e’ pari a 10 milioni di volte i livelli normali. Lo riferisce l’Agenzia per la sicurezza nucleare, secondo cui si e’ resa necessaria l’evacuazione immediata dei tecnici al lavoro.

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Il livello di iodio-131 presente nel reattore n.2 e’ estremamente alto, al punto da far ipotizzare all’Agenzia che l’acqua possa essere legata in qualche modo al nocciolo, visto che la radioattivita’ registrata e’ di 1.000 millisievert/ora. L’emergenza contaminazione sale mentre i tentativi di messa in sicurezza sono frenati dalla minaccia radiazioni: proprio oggi era il programma il passaggio dalle autobotti dei pompieri alle pompe elettriche per iniettare acqua nei reattori, per accelerare i tempie ed evitare cosi’ ulteriori ritardi. Le fonti di perdita di materiale nocivo restano ancora da individuare quando lo iodio e’ salito a 1.850 volte i limiti legali nelle acque immediatamente vicine all’impianto di Fukushima.

SALE ANCORA LIVELLO IODIO RADIOATTIVO IN MARE – La radioattività in mare di fronte alla centrale nucleare giapponese di Fukushima è di 1.850 volte superiore ai livelli di norma, secondo le ultime misurazioni disponibili. Lo rende noto l’Agenzia giapponese per la sicurezza nucleare, che solo ieri aveva rilevato una presenza di iodio-131 in acqua 1.250 volte al di sopra del normale.

CAPO AIEA, ALLARME NUCLEARE POTREBBE DURARE MESI

– Potrebbe durare settimane, o mesi, l’allarme nucleare in Giappone, dopo l’incidente alla centrale di Fukushima provocato dal sisma e dello tsunami che due settimane fa hanno devastato il nord-est del Paese. Lo afferma il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), il giapponese Yukiya Amano, in un’intervista al New York Times. Amano ha spiegato che le autorità nipponiche non sanno ancora con certezza se i noccioli dei reattori e il combustibile nucleare esausto sono ricoperti dall’acqua necessaria al loro raffreddamento, secondo il Nyt online. I tecnici hanno riscontrato alti tassi di radioattività in mare, vicino alla centrale, il che fa temere che uno o più reattori non abbia più una tenuta stagna. Amano ha detto di vedere “segni positivi” nel parziale ristabilimento dell’energia elettrica della centrale, ma ha auspicato “più sforzi per porre fine all’incidente”.

ANSA